Jacobs, la mamma: «Marcell ha sofferto come tutti quelli non visti dal padre. Pensava di essere adottato, i fratelli sono bianchi»

Al Messaggero: «A dieci anni faceva atletica; voleva le sue prime scarpe chiodate; costano tanto gli dissi, e lui: “Ti restituisco i soldi quando vinco le Olimpiadi’”». 

Fedez Jacobs Tony Effe

Italy's Lamont Marcell Jacobs competes in the men's 100m semifinal during the European Athletics Championships at the Olympic stadium in Rome on June 8, 2024. (Photo by Anne-Christine POUJOULAT / AFP)

Il Messaggero ha intervistato oggi Viviana Masini, la mamma di Marcell Jacobs, il velocista italiano campione olimpico dei 100 metri piani e della staffetta 4×100 metri ai Giochi di Tokyo 2020. In questi Mondiali di Tokyo ha decisamente deluso i tifosi, ma non la sua mamma.

Cosa gli ha detto dopo l’ultima gara a Tokyo?
«Che sono orgogliosa di lui, dell’uomo che è, dell’atleta che ha messo tutto quello che aveva. Abbiamo un bellissimo rapporto Marcell e io: ci sentiamo sempre, non siamo mai distanti, e ci sentiamo per parlare, non per dire soltanto “che tempo fa?”». 

E’ stata subito atletica per Marcell? 

«Gli sport li ha fatti tutti; gattonava soltanto e chiedeva la bici; a nove mesi l’ho portato al nuoto; sa, aveva un sacco di energia, bisognava che arrivasse stanco la sera e così si addormentava…, pattinaggio, calcio, basket. Ha sempre potuto provare tutti gli sport che voleva, come dovrebbe fare ogni bambino fino a trovare il suo, che non è quello in cui vinci ma quello in cui “‘tu sei tu”». 

Jacobs aveva promesso alla mamma che avrebbe vinto l’oro Olimpico

«Avrà avuto dieci anni e già faceva atletica; voleva le sue prime scarpe chiodate; costano tanto gli ho spiegato io, e lui: “Ti restituisco i soldi quando vinco le Olimpiadi’”». 

Che bambino era Marcell?
«Uno che ha sofferto e che le sue ferite le ha affrontate nel silenzio; uno che se un padre non ti vede mai cerchi sempre di essere visto da qualcuno. Poi un ragazzo che adesso doveva affrontare, dopo tanta sofferenza tenuta dentro, tutte le aspettative di tutti, gli italiani, gli amici, gli sponsor, la famiglia; a Tokyo, adesso, è stato bello che si sia tolto la maschera del supereroe. Ha parlato di ritiro, vero, che sarebbe una decisione amara, ma ne ha parlato con umiltà, con trasparenza». 

Marcel ha due fratelli, Nicolò e Jacopo, hanno padri differenti e per questo la mamma spiega: «Sa che quando sono arrivati loro data la differenza di pelle, Marcell per un po’ ha creduto di essere adottato?»

Ora ci sono le Olimpiadi di Los Angeles.  

«Tutti li vogliamo lì, anche io. Ma la decisione è sua, non gli farei mai pressione».

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