Il nuovo Guardiola è la conferma che il calcio di dominio e di possesso non è più di moda (Guardian)
"Lo stile di gioco progressista sta lasciando spazio ai cross, al fisico. Guardiola stesso lo ha messo in pratica pur avendo contribuito più di tutti a creare l'innovazione contraria"

Manchester City's Spanish manager Pep Guardiola reacts during the UEFA Champions League final football match between Inter Milan and Manchester City at the Ataturk Olympic Stadium in Istanbul, on June 10, 2023. (Photo by YASIN AKGUL / AFP)
Il calcio è bello perché è vario. E su questo non ci piove, al di là delle idee e ideologie dei più. Guardiola ha sicuramente rivoluzionato il calcio. Ma come l’hanno fatto anche altri allenatori vincenti e meno “estetici” dell’ex Barcellona. E poi ci sono gli avversari: spesso se sono più forti o più in forma in una partita intera o per spezzoni, possono dominarti aprioristicamente da quella che è la tua idea. È successo questo in Arsenal-City e oggi se ne parla in tutte le salse in Inghilterra. Il Guardian, con Jonathan Wilson, si chiede dove sia finito in Premier il possesso palla guardiolesco e perché si sia concesso il gol di Martinelli sul finale su quell’imbucata.
Dov’è finito il possesso palla del City di Guardiola? (Guardian)
Scrive così il quotidiano britannico:
“La prestazione nel pareggio contro l’Arsenal di domenica è stata di tutt’altro livello: solo il 34% di possesso palla, il più basso mai registrato da una squadra di Guardiola in una partita. Alla fine avevano in campo quattro difensori centrali, due centrocampisti di contenimento e un terzino. Ma nemmeno questo riesce a spiegare quanto fosse strano. Nelle cinque stagioni precedenti ci sono state solo 10 occasioni in cui il City non ha avuto più possesso palla degli avversari in una partita di Premier League. […]
Guardiola non è un dogmatico. Si è sempre evoluto. Ma anche per i suoi standard, domenica è stata una svolta radicale. Ha insistito sul fatto che quell’approccio gli era stato imposto da “una delle migliori squadre d’Europa”, ma, dato che nessuna squadra di Guardiola ha mai giocato minimamente in quel modo prima, questo significa che l’Arsenal è di gran lunga la squadra migliore che abbia mai affrontato? O è un’ammissione di non fidarsi di questa squadra per il calcio basato sul possesso palla a cui è così associato?
Quando ha cambiato in passato – terzino inserito come centrocampista aggiuntivo, schierando quattro difensori centrali, con John Stones in panchina – l’intenzione è sempre stata quella di stabilire il controllo, di creare la piattaforma su cui far girare la giostra. Qui, però, si trattava di sopravvivenza. […] La cautela è tornata ai massimi livelli del calcio. Lo stile di gioco progressista e basato sui passaggi, egemone negli ultimi 15-20 anni, sta cedendo il passo a un gioco più fisico, incentrato su cross, azioni inattive e mancanza di scrupoli. Persino Guardiola si sta allontanando dal paradigma che ha contribuito più di chiunque altro a stabilire”.