Electronic Arts (quelli di Fifa) è stata comprata per 55 miliardi dagli arabi e dal genero di Trump
I videogiochi non sono un gioco. Per il New York Times è una delle acquisizioni più grandi della storia e "l'ultimo tentativo del fondo saudita di entrare nel settore del gaming e dello sport"

Noi giochiamo, ma quelli che ci fanno giocare non giocano affatto. Electronic Arts, la società famosa tra l’altro per produrre “Fifa” (ma che dal 2024 si chiama “EA Sports FC”) è stata acquistata per circa 55 miliardi di dollari (47 miliardi di euro) da un gruppo di investitori che comprende una società gestita dal genero del presidente Trump, Jared Kushner, e il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Quanto sia enorme il mercato dei videogames è sempre un’informazione sottostimata.
L’accordo prevede un pagamento interamente cash di 210 dollari ad azione, con un premio del 25% rispetto al prezzo delle azioni della società prima che la notizia dell’accordo trapelasse, ovvero al prezzo di giovedì scorso. Si tratta – scrive il New York Times – di una delle più grandi acquisizioni di una società quotata in borsa mai effettuate fino ad oggi. Quello che in gergo si chiama leveraged buyout, un acquisto fatto usando anche denaro in prestito.
L’accordo è guidato dal Public Investment Fund dell’Arabia Saudita, che possiede già circa il 10 percento di Electronic Arts, dalla società di private equity Silver Lake e da Affinity Partners di Kushner. Ed è – continua il Nyt – “l’ultimo tentativo del fondo saudita di entrare nel settore del gaming, con l’obiettivo di diversificare i propri investimenti lontano dal petrolio. Parte di una più ampia scommessa del regno su intrattenimento e sport”.
L’acquisizione richiederebbe ancora l’approvazione del Comitato per gli Investimenti Esteri negli Stati Uniti, un organismo di agenzie governative che esamina gli accordi internazionali per motivi di sicurezza. Alcuni legislatori hanno già chiesto un controllo sul fondo saudita per motivi di sicurezza nazionale.
“Non si pensa spesso ai videogiochi e alla sicurezza nazionale insieme, ma queste sono piattaforme che raggiungono milioni di americani e spesso raccolgono molti dati personali“, dice Aaron Bartnick, ex funzionario dell’amministrazione Biden che ha lavorato alle revisioni della sicurezza nazionale degli investimenti esteri e ora ricercatore presso la Columbia University.