Drake non ne prende una: ha perso mezzo milione di dollari, si è giocato Sinner vincitore degli Us Open (As)
Il rapper è in rosso per tutte le scommesse che ha perso: Fritz vincitore degli Us Open nel 2024, Canada che batte l'Argentina in Copa America e il Clasico dell'ottobre 2022.

NEW YORK, NEW YORK - SEPTEMBER 07: Jannik Sinner of Italy reacts against Carlos Alcaraz of Spain during their Men's Singles Final match on Day Fifteen of the 2025 US Open at USTA Billie Jean King National Tennis Center on September 07, 2025 in New York City. Elsa/Getty Images/AFP (Photo by ELSA / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
E’ nata la “maledizione di Drake”. Il rapper canadese ama addentrarsi nelle scommesse sportive. E aveva messo 300mila dollari sul tavolo per la vittoria di Jannik Sinner all’Us Open. Ma non è la prima volta che Drake perde soldi.
Le scommesse di Drake ora coinvolgono anche Sinner
Come riportato da As:
Drake si aspettava di intascare una cifra leggermente superiore al mezzo milione di dollari, dal momento che le quote della sua scommessa erano a 1.69, si è trovato alla fine con la realtà dei fatti spiattellata davanti ai suoi occhi: è uno sfigato. La scorsa estate, ha messo una notevole quantità di denaro per scommettere che Taylor Fritz avrebbe vinto gli Us Open; ma l’americano era stato sconfitto proprio da Sinner. Ma la “maledizione di Drake” ha spaziato anche su altri terreni. Il suo giro di scommesse è in rosso a causa delle sue previsioni sbagliate. Non ne ha mai presa una. Disse che il Canada avrebbe battuto l’Argentina in Copa America lo scorso anno (l’Argentina vinse 2-0), come il Barcellona avrebbe battuto il Real Madrid nel Clasico di ottobre 2022 (il Real vinse 3-1) solo perché aveva indossato la maglia blaugrana per la sponsorizzazione con Spotify.
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L’altoatesino e Alcaraz sono il futuro (El Paìs)
El Paìs analizza la finale tra Sinner e Alcaraz dal punto di vista dell’evoluzione generazionale. Li accomuna ad Arda Güler o Lamine Yamal. In tutto “quattro nomi che dieci anni fa non apparivano nemmeno sulle pagine di un giornale. Quattro nomi che occuperanno ogni pagina nei prossimi dieci. Il loro aspetto stridente trasforma il periodo in cui non esistevano in una mera vigilia. Tutti e quattro hanno qualcosa in comune: non sono specialisti in nulla, non sono giocatori di servizio e rete, né giocatori di profondità, né ali da palleggio, né centrocampisti offensivi da passaggio finale. Sono tutto e niente, assurdamente fluidi”.
“Vedi Carlos Alcaraz giocare e hai l’impressione di assistere al tennis che ci si aspettava tra dieci o quindici anni. Forse il futuro è questo: atleti giovani e imprevedibili che si sforzano di superare i limiti prima del loro tempo. Qualcuno si aspettava Messi dopo Messi così presto? Ci sono voluti 20 anni perché Messi apparisse dopo Maradona. Un altro mancino impazzito in vantaggio di diverse lunghezze sui suoi rivali diciassettenni?”