Dal suo ufficio alla Trump Tower, Infantino sta progettando il Mondiale 2030 a 64 squadre. Ceferin fa le barricate
Il Telegraph. Infantino ha incontrato i capi di stato di Paraguay e Uruguay. Ora il Sudamerica chiede le partite della prima fase. Il Mondiale è stato assegnato a Spagna, Portogallo e Marocco

Db New York (Stati Uniti) 13/07/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Chelsea-Paris Saint-Germain / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Donald Trump-Gianni Infantino
La Fifa è pronta a tornare allo scontro con la Uefa sulla proposta di espandere a 64 squadre i Mondiali del 2030, in occasione del centenario della competizione. I capi di Stato di Paraguay e Uruguay hanno incontrato il presidente Fifa Gianni Infantino alla Trump Tower di New Yorkper discutere i piani di ulteriore allargamento del più grande evento sportivo al mondo. Le proposte sono già state respinte dal presidente Uefa Aleksander Ceferin e dal suo omologo della regione nord e centroamericana (Concacaf). Ne scrive il Telegraph. Che però viene smentito dal Guardian: secondo il Guardian Infantino non riuscirebbe mai a fare passare la mozione.
Ma torniamo al racconto del Telegraph.
Il torneo del 2030 è stato assegnato a Marocco, Portogallo e Spagna, con partite inaugurali in Uruguay, Paraguay e Argentina per il centenario della prima edizione (1930) in Uruguay. La Fifa aveva presentato questa formula come un modo per includere il Sudamerica al momento dell’assegnazione lo scorso dicembre. Ma si è trattato anche di un compromesso per soddisfare le richieste regionali e aprire la strada alla candidatura dell’Arabia Saudita per il 2034. Ora però i tre Paesi sudamericani vogliono molto più di una singola partita ciascuno. Puntano ad ospitare un intero girone della fase iniziale, composto da sei partite. Un Mondiale a 64 squadre prevederebbe infatti 16 gironi da quattro, prima di un sedicesimo di finale, con un totale di otto partite per vincere la coppa.
Le grandi manovre di Infantino nella Trump Tower
La Fifa – scrive il Telegraph – ha preso possesso di un ufficio nella Trump Tower nell’ambito di una campagna di avvicinamento a Donald Trump. L’organizzazione del Mondiale 2026 non passerà da un tradizionale comitato organizzatore locale. Infantino ha lavorato per conquistare l’appoggio dell’ex presidente americano che a sua volta ha elogiato pubblicamente il numero uno della Fifa. Infantino non ha rilasciato commenti, ma è improbabile che Alejandro Domínguez, presidente della Conmebol, o i presidenti delle federazioni e i due capi di Stato che lo hanno affiancato a New York avrebbero spinto così tanto senza un incoraggiamento privato del presidente Fifa. L’idea ha provocato reazioni di sdegno in Europa, la Uefa la considera un chiaro tentativo di espansionismo della Fifa. I due organismi sono già in conflitto sulla gestione del calendario calcistico d’élite, con il nuovo Mondiale per club visto come un’invasione del territorio della Champions League.
Ceferin (presidente Uefa) è contrario
“L’idea – scrive sempre il Telegraph – è stata rilanciata formalmente dal presidente della federazione uruguaiana Ignacio Alonso. Ha il sostegno del presidente della Conmebol, Alejandro Dominguez, ma la presenza dei presidenti di Paraguay e Uruguay – Santiago Peña e Yamandú Orsi – ha mostrato il peso politico dietro la spinta sudamericana. Assente invece il presidente argentino Javier Milei, anche se il Paese era rappresentato dal presidente della federazione calcistica Afa, Chiqui Tapia. Il presidente Concacaf Victor Montagliani si è già espresso contro la proposta. Ceferin l’ha definita una «cattiva idea». Ceferin e Montagliani avevano già condotto una campagna congiunta contro la Fifa quando Infantino propose i Mondiali ogni due anni”.
“Una maggiore partecipazione significherebbe un aumento dei ricavi per molte federazioni minori, che raramente o mai si qualificano al torneo. La Fifa non ha voluto commentare i dettagli dell’incontro né confermare se il tema dell’allargamento a 64 squadre sia stato affrontato. Ha solo rimandato al post pubblicato da Infantino su Instagram, in cui descrive la giornata come «felice e importante»”.