“C’è un Del Piero in questo Yildiz”. Per Capello è lui il simbolo della Juventus di oggi (Gazzetta)

Carisma, fantasia, tiro, eleganza, dribbling e ambidestrismo: sono alcune delle analogie tra i due. Il turco sta emergendo sempre di più, la Juve se lo goda finché non arriva un’offerta irrinunciabile.

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Db Torino 13/09/2025 - campionato di calcio serie A / Juventus-inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Kenan Yildiz

“Cè un Del Piero in questo Yildiz” osa Capello su la Gazzetta dello Sport. E continua: “Lo vedo come un’immagine importante della Juventus, come lo è stato Ale che ancora oggi riesce ad esserlo. Lui in questo momento è il 10, indossa la maglia che ha più valore storico in assoluto e lo fa con voglia e personalità. Si vede che c’è un Del Piero in questo Yildiz per quello che fa quando gioca, nella posizione che occupa e dove rende di più.”

Yildiz è un leader

Parliamo di un altro periodo, di un altro contesto, di un calcio diverso. Ma Capello è sicuro:

“Hanno le stesse capacità balistiche, anche da fuori area. Seguo Yildiz in nazionale e lì, con la Turchia di Montella, è un leader. E quando uno si sente così, lo percepiscono anche i compagni e lo accettano, lo apprezzano per questo ruolo che è in grado di ricoprire. Yildiz in questa Juve emerge in maniera assoluta. Ai suoi tempi, Del Piero aveva qualche difficoltà in più, aveva più concorrenza e non dimentichiamoci che quella Serie A era il campionato più bello del mondo. Il carisma è un pregio che hanno in comune: Del Piero ne aveva tantissimo, ne ha sempre avuto. Yildiz è all’inizio ma dimostra di averne in quantità ed è ciò che gli permette di emergere sia a livello di club sia tra i connazionali. E poi a chi si chiede chi abbia più senso del gol dico che quello che ha fatto Del Piero è qualcosa di storico, ma Yildiz è sulla stessa strada e in certi momenti in area di rigore si muove anche con più rapidità.”

Altre caratteristiche in comune? “In quanto a fantasia siamo alla pari, ma va precisato che la fantasia, si, è importante ma da sola non basta, deve essere accompagnata dalla qualità. Non è da sottovalutare un’altra caratteristica che hanno in comune: calciano con entrambi i piedi. Essere ambidestri, nel calcio di Del Piero come in quello moderno, è un valore aggiunto.

Ai pregi di Ale non possiamo non aggiungere un’innata eleganza, la stessa che ritrovo nel giovane turco. Del Piero poi aveva una grande visione di gioco, mentre Yildiz in questo momento sembra essere più portato al dribbling e qualche volta tende a fare un lavoro un po’ più individuale e personalizzato.”

L’anno della consacrazione

La Juve di oggi ha in Yildiz il suo giocatore simbolo: “Del Piero il suo valore in bianconero l’ha ampiamente dimostrato e l’ha fatto a tal punto che nel mondo la Juve è Del Piero: è l’esempio perfetto del calciatore che attraversa le generazioni. E non dimentichiamo che il primo Ale aveva un concorrente difficile che era Roberto Baggio… Ma è riuscito a superare questo duello tra grandissimi giocatori. Yildiz ha solo i fantasmi da battere. La Juve se lo goda finché brillerà a Torino, noi faremo lo stesso finché resterà nel nostro campionato”.

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E preannuncia: “Questo può essere l’anno della vera consacrazione, l’anno in cui non è più una sorpresa vederlo giocare con la fiducia e la personalità del giocatore maturo”.

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