Tudor: «Il rigorista? Locatelli. Ma ce ne sono tanti». E li elenca quasi tutti, tranne Vlahovic

L'allenatore in conferenza stampa: «Da cinque anni non siamo né primi né secondi. I pronostici sono giochi mentali, voglio vedere solidità»

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Db Miami 01/07/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Real Madrid-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Igor Tudor

Alla vigilia del debutto stagionale, Igor Tudor ha presentato in conferenza stampa i temi principali della nuova Juventus: dalla scelta del capitano alle condizioni di Bremer, passando per gli equilibri offensivi e le aspettative sugli attaccanti. Il tecnico croato non ha nascosto l’entusiasmo per l’inizio ufficiale, ribadendo che l’obiettivo sarà dare solidità al gruppo. Di seguito le dichiarazioni di Tudor:

Tudor, quali sono le emozioni per questa vigilia?

«Mi piace giocare quando c’è qualcosa in palio, non mi piacciono le amichevoli. La squadra è motivata e vogliamo partire bene».

Chi sarà il capitano?

«Locatelli è il capitano, il vicecapitano è Bremer poi ci sono Yildiz, Thuram e Gatti. Queste sono le gerarchie».

Quale sarà la posizione di Koopmeiners?

«Ha già fatto una bella partita a Bergamo in amichevole, di lui si è parlato fin troppo».

Come sta Bremer?

«Va tutto come programmato e domani giocherà. A lui e a tutta la squadra serviranno qualche partita per tornare al meglio».

Quali sono le sue valutazioni sugli attaccanti?

«Si sono mossi bene ma in questa preparazione è mancata un po’ di freschezza. Mi aspetto qualcosa in più, vogliamo andare in avanti con più giocatori possibili senza però perdere l’equilibrio».

Cosa pensa di David?

«E’ un buon giocatore, molto concentrato. Quando gli dici di fare una cosa la fa, nell’area si muove bene ed è pericoloso. Sono contento di lui, è un professionista».

Chi sarà il rigorista?

«Locatelli ha segnato l’ultimo, se lo merita. Ce ne sono tanti di rigoristi forti, non è importante chi li tira. Sono contento di avere gente come Manuel ma anche Yildiz, Conceicao, Koopmeiners, Cambiaso e David hanno qualità e possono tirarli».

Cosa pensa Tudor degli allenatori di Serie A

«Io non posso valutarmi da solo. Quest’anno secondo me tutte le squadre hanno allenatori forti, poi sono valutazioni personali. Mi aspetto un campionato difficile per tutte le squadre».

Spera di avere ancora Kolo Muani?

«Ho fiducia nel club. La società sa come la penso, è stato un mercato complicato ma io penso a lavorare e allenare. Sono contento del gruppo che ho, poi vedremo cosa succederà l’ultima settimana».

Quali sono gli obiettivi di questa stagione?

«Da cinque anni non siamo né primi né secondi. Potrei dire che puntiamo ad arrivare primi, secondi o quarti ma non conta niente. Sono tutti giochi mentali che a me fanno ridere, sono finte che anche i bambini di 10 anni capiscono. C’è meno pressione ma è tutto fumo, l’importante è lavorare. Un club come questo non parte mai solo per qualificarsi in Champions».

Più difficile gestire la squadra con il mercato aperto o gestire una preparazione breve?

«Nella vita non ti può piacere tutto. Anche alla Juve ci sono problemi, come ci sono ovunque. Bisogna lavorare con le problematiche, altrimenti sarebbe un film».

Come si sente ad affrontare una squadra con un nuovo allenatore?

«La prima giornata è un’incognita per tutti. Guardi le amichevoli e prepari la partita».

Sarebbe più sorpreso del mancato arrivo di Kolo Muani o della permanenza di Vlahovic?

«Non so cosa succederà. Ho fiducia nei dirigenti».

In cosa siamo migliorati?

«Spero in tutto. Ogni settimana con i miei assistenti ci confrontiamo e cambiamo. La squadra è un organismo vivo che in 10 mesi cambia sempre».

Quanto del dna Juventus vede in questo gruppo?

«Essere stato un giocatore della Juventus aiuta, ma conta 2 e la bravura 8. Uno può essere juventino ma se poi nel suo lavoro è mediocre conta poco».

Cosa ne pensa di Joao Mario?

«E’ un giocatore bravo offensivamente ma deve migliorare nelle altre situazioni».

Su Miretti

«Mi è piaciuto, si è fatto male. Se si mette totalmente a disposizione può diventare un giocatore serio. Gli manca qualcosa ma dipende da lui».

Cosa vorrebbe vedere subito nella sua squadra?

«Voglio vedere solidità».

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