Coppa America, miracolo a Bagnoli: è caduto il tabù della colmata, soluzione più pragmatica

Il subcommissario Falconio spiega a Repubblica il piano interventi: ci sarà anche un piano trasporti per collegare Bagnoli a via Caracciolo per seguire le regate in diretta

America's Cup New Zeland

Britain's J.P Morgan BAR (R), French Energy Team (C) and Italian Luna Rossa Piranha compete on April 18, 2013 during the Fleet Race at ACWS Race of the America's Cup World Series (ACWS) off the coast of Naples. The ACWS series allows teams and their sailors to prepare for the Louis Vuitton Cup, the America's Cup Challenger Series and the September 2013 America's Cup finals in San Francisco. AFP PHOTO / MARIO LAPORTA (Photo by MARIO LAPORTA / AFP)

Dopo il via libera di Palazzo Chigi di lunedì, iniziano in questi giorni i lavori a Bagnoli, che sarà il campo base per la competizione internazionale di vela del 2027. Dino Falconio, il subcommissario della cabina di comando della Coppa America, guidata da Gaetano Manfredi fa il punto a La Repubblica: «Non possiamo perdere tempo, queste settimane di agosto sono di lavoro. Si faranno gli interventi propedeutici per l’apertura dei cantieri. In mare soprattutto, dopo un trentennio parte il risanamento ambientale dell’ex Italsider». «È caduto il tabù della colmata con l’ok della cabina di regia, che ha adottato una soluzione più pragmatica», ha sottolineato anche Falconio.

Coppa America, arriva la bonifica

Una volta isolata, la striscia di 195 mila metri quadrati, che custodisce i materiali inquinanti dell’altoforno ex Italsider, farà da porta d’accesso al mare. Per la Coppa America, la colmata condurrà a pontili galleggianti a forma di T, costruiti per l’ormeggio e la manutenzione delle barche. «E dopo, a competizione conclusa, con la realizzazione di gradoni e altre opere, la colmata costituirà la via d’ingresso dalla spiaggia al mare, di nuovo balneabile». «La Coppa America ha solo fatto da acceleratore a un complesso di interventi già previsti e che resteranno dopo la fine della manifestazione sportiva». Il primo passo riguarda la messa in sicurezza della zona, che comporta la bonifica da eventuali ordigni bellici per una spesa di 800 mila euro e poi via via il resto. Questa prima parte di interventi prevede finanziamenti per 187 milioni, di cui fa parte il dragaggio di circa 136 mila metri cubi di sedimenti, che darà ai fondali una profondità di almeno sei metri e mezzo, necessaria alle barche per attraccare.

Il Capping

Il capping in bonifica marina è una tecnica che mira a isolare i fondali marini inquinati, creando una barriera protettiva per prevenire la dispersione degli inquinanti nell’acqua e nei sedimenti circostanti. Questa barriera, chiamata “capping,” può essere realizzata utilizzando diversi materiali, come membrane impermeabili, strati di sabbia, ghiaia e altri materiali protettivi. L’obiettivo principale è ridurre il rischio di esposizione per la vita marina e garantire una maggiore sicurezza per l’ambiente. Il processo di capping prevede l’installazione di uno strato protettivo sul fondale inquinato. Questo strato, spesso costituito da più strati di materiali diversi, funge da barriera fisica e chimica, isolando gli inquinanti presenti nel sedimento e impedendo che vengano rilasciati nell’acqua circostante. I materiali utilizzati possono variare a seconda delle caratteristiche specifiche del sito, ma l’obiettivo è sempre quello di creare una barriera stabile e duratura.

«Va rimossa una parte contaminata dove serve maggiore profondità, sul resto dei fondali si procede con l’intervento di isolamento. Si chiama capping, su cui nasceranno nuovamente flora e fauna», spiega Falconio. Che assicura: «Poi non ci fermeremo più. A settembre, contemporaneamente ai lavori in corso, acquisiremo tutti i pareri e le autorizzazioni nelle sedi tecniche». Tutto in tempi strettissimi, perché entro la primavera del 2026 il campo base va affidato al team di New Zealand, organizzatore del torneo tra i più seguiti al mondo.

I trasporti

È pronto anche il piano dei trasporti per la Coppa America, preparato dall’assessore alla mobilità Edoardo Cosenza. «Valorizzeremo la linea 6 della metro, con un treno ogni 10 minuti fino ai Campi Flegrei. Con Anm metteremo un collegamento rapido tra la stazione Mostra e il campo di gara. Ci saranno navette e bus di 120 posti, sempre elettrici», dice Cosenza. Contemporaneamente si lavora con Eav e Trenitalia, «per potenziare Cumana e linea 2 della metropolitana anche con una nuova fermata». Ma l’obiettivo più ambizioso sarà il collegamento con i bus tra il pontile Nord di Bagnoli e via Caracciolo, «un’esperienza unica per la Coppa America: vogliamo fare in modo che chi vede la partenza dagli hangar di Bagnoli possa poi assistere al resto della regata a via Caracciolo». Un obiettivo ambizioso da raggiungere entro la primavera 2027.

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