Si stava meglio quando le amichevoli estive non venivano trasmesse: ridicolo criticare il Napoli contro l’Arezzo (So Foot)
Conte ha messo in campo due formazioni proprio perché queste partite servono da allenamento. Il consiglio? Rilassatevi, è estate. A criticare ci penseremo in autunno.

Mg Dimaro 22/07/2025 - amichevole / Napoli-Arezzo / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Kevin de Bruyne
Le amichevoli estive alimentano sempre di più le critiche, come è successo al Napoli contro l’Arezzo quando i campioni d’Italia hanno perso 2-0 con una squadra di Serie C, nonostante in campo ci fossero nomi di spicco come Kevin De Bruyne. Questi incontri, qualche anno fa, si tenevano a porte chiuse senza essere trasmessi in diretta ai tifosi; perché quindi non prendere tutto con più leggerezza come prima?
Criticare il Napoli dopo la sconfitta contro l’Arezzo è ridicolo: le amichevoli estive non vanno prese troppo sul serio
Scrive So Foot:
In un’epoca in cui la cultura del risultato e del momento è predominante, le amichevoli sono diventate un argomento troppo serio nel mondo del calcio. L’ossessione per questo nobile sport spinge alcuni ad applicarsi ai più piccoli dettagli di questi incontri, quando l’obiettivo principale è solo quello di consentire ai giocatori di prepararsi per la prossima stagione. Perché non prendere tutto con più leggerezza? Se non si può più perdere contro una squadra di terza divisione a luglio, quando si potrà farlo? Dopo la sorprendente battuta d’arresto contro l’Arezzo (2-0), quinta in Serie C la scorsa stagione, il Napoli è stato messo sotto assedio. Tuttavia, i campioni d’Italia stavano giocando la loro prima partita amichevole e, sebbene gli innesti di Kevin De Bruyne, Noa Lang e Lorenzo Lucca fossero stati schierati titolari, Antonio Conte, come spesso accade durante questi tipi di confronti, ha cambiato tutto il suo undici all’intervallo. Trarre conclusioni affrettate da questo risultato è quindi abbastanza ridicolo, soprattutto perché in questo tipo di contesti, le squadre non sono ancora del tutto delineate.
Ma il caso del Napoli non è isolato. La “cultura del risultato”, alimentata anche dai social network, è all’origine di diversi scandali:
La sconfitta del Rennes contro il Brest (3-2) lo scorso fine settimana, ad esempio, ha portato a tensioni tra i tifosi. In Francia, anche Tudor fu messo in discussione dopo aver vinto una sola amichevole su quattro con il Marsiglia nel 2022. L’estate scorsa il Psg ha fatto solo due amichevoli, concluse con due pareggi. Alcuni tifosi sembrano essere presi da una ricerca ossessionata di una minima notizia sui loro club del cuore, anche durante le vacanze estive; questo porta i club a trasmettere poi in diretta le amichevoli sulle piattaforme. Non molto tempo fa, questi incontri non erano aperti al pubblico e i risultati venivano scoperti solo il giorno dopo. Ma questi piccoli piaceri sono scomparsi. E ciò che preoccupa, è che il reset mentale non esista più tra i tifosi. Lasciare da parte il telecomando o il computer non ha mai ucciso nessuno, soprattutto d’estate, quando si dovrebbe giocare solo a bocce o andare sulla spiaggia. I campionati riprenderanno tra un mese: lasciamo che le squadre lavorino tranquillamente, per la critica d’autunno ci sarà tempo; lì gli allenatori cadono come foglie.