Mourinho: «Voglio tornare ad allenare in Portogallo al culmine della mia carriera»

A Sport Tv: «Sono ancora lontano dalla fine della mia carriera. Voglio tornare in buona salute e in piena forma fisica e mentale».

Mourinho

Roma's Portuguese head coach Jose Mourinho talks to a reporter as his team inspects the pitch of the National Arena in Tirana on May 24, 2022 on the eve of the UEFA Europa Conference League final football match between AS Roma and Feyenoord. (Photo by OZAN KOSE / AFP)

Il tecnico del Fenerbahçe, José Mourinho, ha ribadito la sua intenzione di tornare un giorno ad allenare in Portogallo, suo Paese natale.

Mourinho: «Voglio tornare ad allenare in Portogallo al culmine della mia carriera»

Ai microfoni di Sport Tv, l’ex allenatore della Roma ha commentato:

«Tornerò sicuramente in Portogallo. Non è ancora successo, ma arriverà quel momento. Non perché mi sento vicino alla fine della mia carriera, ma piuttosto perché ne sono lontano. Voglio venire in Portogallo al culmine della mia carriera, in buona salute e in piena forma fisica e mentale».

Sarebbe per lui la prima volta da quando ha lasciato il Porto nel 2004.

Il tecnico è stato al centro di una spy story

Il canale televisivo turco Veryansin Tv riporta:

La chat di WhatsApp presumibilmente appartenente ai membri del Comitato disciplinare è diventata la notizia del giorno. “Mourinho è stato tollerato troppo”, “Gliela faremo pagare l’anno prossimo se continua così” è stato scritto. Il Fenerbahce ha annunciato che è stato presentato un reclamo ufficiale al Tff (Federcalcio turca).

Il Fenerbahce ha scritto in un comunicato:

Il nostro club ha presentato un reclamo ufficiale alla Federcalcio turca per la chat diffusa, presumibilmente appartiene ai membri del Comitato disciplinare. Crediamo che questa mentalità ostile, che viola chiaramente il principio di neutralità e contiene toni vendicatori, non abbia alcun posto nello sport turco. C’è bisogno di rispetto per il Fenerbahce e i suoi tifosi. 

Se queste accuse sono vere, non solo l’imparzialità del consiglio competente, ma anche la reputazione aziendale e la credibilità pubblica della Federcalcio turca saranno seriamente danneggiate. Il fatto che i membri di uno dei Consigli più importanti del calcio turco incaricati di stabilire giustizia, facciano tali dichiarazioni non rende il concetto di “disciplina”, nonché un chiaro attacco ai principi di neutralità e uguaglianza nello sport.

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