Il Boca Juniors è in crisi profonda, eppure l’allenatore Russo sembra avere il posto fisso (La Nacion)

Il presidente Riquelme continua a riconfermarlo perché gli è riconoscente di aver lasciato il San Lorenzo per il Boca. Gli altri della dirigenza, però, non sono dello stesso parere.

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Boca Juniors' Argentine midfielder #05 Rodrigo Battaglia (unseen) celebrates with teammates in front of fans after scoring his team's second goal during the FIFA Club World Cup 2025 Group C football match between Argentina's Boca Juniors and Portugal's Benfica at the Hard Rock stadium in Miami on June 16, 2025. (Photo by CHANDAN KHANNA / AFP)

Il Boca Juniors sta vivendo una crisi senza precedenti negli ultimi quarant’anni. La squadra argentina non riesce più a vincere; nonostante ciò, il presidente Juan Riquelme continua a dare fiducia all’allenatore Miguel Russo, più per affetto e rispetto che per le “competenze” sportive.

Boca Juniors in crisi, non riesce più a vincere ma l’allenatore Russo sembra avere il posto fisso

La Nacion scrive:

Il Boca è tornato in stato di emergenza. Ancora una volta. Sono tante negli ultimi tempi, il futuro del tecnico Miguel Russo ora dipende più dal risultato immediato e dal clima interno dello spogliatoio. Non ha vinto nelle sue prime sette partite ed è già sull’orlo del baratro. Se non dovesse battere il Racing, o almeno la squadra non mostrare un netto miglioramento, il suo ciclo potrebbe finire. Se fosse un altro tecnico, forse sarebbe già fuori. Russo ha un supporto speciale: l’affetto di Riquelme, che lo apprezza soprattutto per aver lasciato San Lorenzo e aver scelto il Boca, un gesto che gli ha dato un po’ di credito in un momento delicato. Il calcio è governato dai risultati. E oggi il Boca non vince, né dà tranquillità ai tifosi, né sembra sapere chiaramente cosa fare. Sono passati 100 giorni dall’ultima vittoria del Boca nei tempi regolamentari; l’unica gioia da allora è stata nella vittoria ai rigori contro il Lanus agli ottavi di finale di Apertura. Per trovare un trionfo nei 90 minuti, bisogna tornare al 19 aprile: 2-0 contro l’Estudiantes; c’era ancora Fernando Gago come allenatore. 

La squadra non sta migliorando. Contro l’Huracán, hanno fatto un solo tiro in porta. Non ci sono idee e la panchina non offre soluzioni alternative. Russo, lungi dal trovare risposte, smonta quel poco che ancora funziona. La sua partenza è già la peggiore nella storia del club: sette partite senza una vittoria, eguagliando il record di Mario Zanabria nel 1984. E’ preoccupante anche ciò che succede fuori dal campo: Marcos Rojo e Sergio Romero hanno un contratto fino a dicembre, non sono più considerati dall’allenatore, ma continuano ad allenarsi con la squadra. Il club spera che qualche squadra li compri, ma nel frattempo il clima diventa sempre più teso. Riquelme continua a puntare su Russo, più per affetto e lealtà che per convinzione. Ma altri della dirigenza la pensano diversamente: il ciclo è già finito, la cosa migliore sarebbe chiudere ora i rapporti, approfittando della pausa estiva. Per ora hanno deciso di aspettare fino alla partita contro il Racing.

Al momento, l’allenatore non sembra voler lasciare il club:

«Mi occupo io di tutto, è la cosa giusta da fare. Non sto dicendo che abbiamo toccato il fondo perché c’è ancora margine di crescita, penso che sia arrivato il momento di cambiare alcune cose. In questi 15 giorni dobbiamo lavorare sodo per ottenere i cambiamenti di cui la squadra ha bisogno».

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