Binotto e l’arte di saper togliersi i macigni dalle scarpe: dalla Ferrari a Crozza (quasi difendendo Vasseur)

A La Stampa: «La Ferrari sta passando un momento difficile, non è il primo. Mi dispiace per i tifosi e chi ci lavora. Vasseur? Sono dinamiche che ho conosciuto. Crozza (che lo crocifisse con le sue imitazioni) vorrei conoscerlo»

Binotto Ferrari

Budapest (Ungheria) 31/07/2022 - gara F1 / foto Scuderia Ferrari Press Office/Image Sport nella foto: Mattia Binotto

Binotto e l’arte di togliersi i macigni dalle scarpe ma con garbo: «Le critiche a Vasseur? Dinamiche che ho conosciuto»

La classe e l’eleganza (e aggiungiamo anche l’educazione e il saper stare al mondo) sono qualità che o hai oppure non hai. Molto difficilmente si apprendono nel corso della vita (anche se può accadere). Mattia Binotto conferma di possederle (queste qualità) anche nell’intervista concessa a La Stampa in cui lavora di fioretto a domande che in qualche modo tornano al suo passato in Ferrari. Fu allontanato a furor di popolo, vittima di meme e di imitazioni (di Crozza, parla anche di lui). Ora, piango di qualcuno avrà compreso che forse le responsabilità erano altrove, o anche altrove.

Binotto è responsabile del progetto F1 di Audi che – come ricorda Jacopo D’Orsi – ha riportato la Sauber sul podio dopo 13 anni.

Ecco alcune delle domande e delle risposte dell’intervista concessa a La Stampa:

Rispetto al suo passato in Ferrari, che sfida è questa con Audi?
«La differenza, oltre che culturale, sta nella fase del progetto: quando ho chiuso l’esperienza in Ferrari la squadra era già costruita, consolidata, qui si parte molto più indietro. Ma se ripenso al 1995, quando iniziai a Maranello, ritrovo tanti elementi in comune. Todt era arrivato da un paio di stagioni, era un momento di ricostruzione, rinnovamento».

Più difficile vincere qui o a Maranello?
«Ci siamo dati cinque anni, se ci riusciremo ci avremo messo meno della Rossa».

Binotto ribadisce che lui Hamilton non lo avrebbe preso

Binotto ribadisce, a proposito di Hamilton, che «è uno dei campioni più grandi di sempre, ha fatto la storia della F1, è un pilota incredibile e tutti dobbiamo avere enorme rispetto per quello che ha fatto. Però a questo punto della sua carriera, in Ferrari avrei fatto delle scelte diverse».

Sorpreso dalle difficoltà della Rossa?
«Sta passando un momento difficile, non è il primo. Mi dispiace per i tifosi e chi ci lavora, ma sono concentrato sulla Sauber».

Horner cacciato dalla Red Bull, Vasseur discusso a Maranello: si rivede in Fred?
«Sono dinamiche che ho conosciuto, sì, e credo che tutti i team principal Ferrari abbiano vissuto».

L’imitazione di Crozza le dava fastidio?
«Niente affatto, ogni tanto le riguardo».

Al suo posto noi ci saremmo imbestialiti.
«Ma no, mi ha sempre divertito, sdrammatizzare aiuta. Una volta avrei voluto anche partecipare, prima o poi mi piacerebbe conoscerlo».

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