Alessia Russo gioca per l’Inghilterra, ma il suo posto nel mondo resta Nettuno (Guardian)

Trascorreva le estati da bambina nella località balneare romana. Il nonno è siciliano e conobbe la nonna inglese proprio a Roma. Stasera Russo sfiderà l'Italia agli Europei.

Cm Zurigo 05/07/2025 - Europeo femminile 2025 / Francia-Inghilterra / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Alessia Russo

E’ una storia di amore e di passione quella di Alessia Russo che il Guardian racconta con una penna romantica. Alessia Russo questa sera sfiderà le azzurre nella semifinale di Euro 2025. Lo farà con la maglia delle leonesse d’Inghilterra. Suo nonno, Alfonso, si innamorò a Roma di Patricia, una ragazzina inglese in gita scolastica. Amore a prima vista. Oggi anni dopo ecco Alessia che ritiene la spiaggia di Nettuno il posto più bello al mondo, ma la maglia dell’Inghilterra quella da difendere a costo della vita.

Alessia Russo e il legame con l’Italia

The Guardian la racconta così:

Si svegliava ogni mattina con la vista del mare, trascorreva le giornate a sguazzare tra le onde, a giocare a calcio sulla sabbia con i suoi fratelli. Chiacchieravano fino a notte fonda, mangiando e bevendo, con le onde che si infrangevano sotto di loro. Questi sono i suoi primi e più cari ricordi: Nettuno, la cittadina costiera a un’ora a sud di Roma, dove vive ancora sua nonna e che Alessia Russo descrive ancora come il suo posto preferito al mondo. Si racconta – e la storia è così affettuosamente narrata nella famiglia Russo da essere tramandata di generazione in generazione – che un giorno Alfonso, in visita a Roma con un amico, dalla Sicilia, vide una ragazza salire su un treno alla stazione. No, non una ragazza qualunque. La ragazza. Due questioni piuttosto importanti: non la conosceva e non era il suo treno. Ma Alfonso era un vero romantico, il treno stava per partire e, soprattutto, sapeva che certi momenti della vita vanno semplicemente colti al volo.

La fujtina

Si scoprì che si trattava di una ragazza inglese di nome Patricia, in visita in Italia per una gita scolastica. Problema numero. Lui non parlava inglese. Ma un altro passeggero riuscì a tradurre per loro, i due iniziarono a parlare e, in un certo senso, si innamorarono. Finirono per sposarsi. Alfonso si trasferì a Londra negli anni 50, dove si innamorò dei Busby Babes che Wikipedia descrive come il gruppo di calciatori del Manchester United, scoperti e allenati da Jimmy Murphy, che li fece passare dalla sezione giovanile del club alla prima squadra, sotto la guida dell’allenatore Matt Busby. Alfonso coltivò una passione che durò tutta la vita per il Manchester United. Suo figlio Mario (il papà di Alessia) giocò in serie minori, allenò ragazzi del posto e crebbe i suoi due figli, Giorgio e Luca, nella sua ossessione calcistica. E così, quando Alessia venne al mondo, in un certo senso la sua vita calcistica era già stata costruita attorno a lei. Infinite partite in giardino, calcio in televisione, maglie da indossare nei tornei più importanti. In effetti, Mario tifa ancora per l’Italia nel calcio maschile. Ma martedì sera sarà una Leonessa.

Certo, Alessia parla inglese, indossa la maglia numero 23 dell’Inghilterra e gioca con la forza e il coraggio inglesi. Ma a volte, quando si anima, vedi le sue mani agitarsi e gesticolare con una qualità che può essere descritta solo come “sai, piuttosto italiana”. E per quanto la partita di questa sera a Ginevra sia un lavoro da fare, sicuramente susciterà anche ricordi ed emozioni, la lealtà multivalente di coloro che ama, di coloro che l’hanno preceduta. Come ricorda Live Sicilia. I genitori Mario e Carol. I nonni Alfonso e Patricia. Lo zio Bob e la zia Teresa, morti prima che lei nascesse ma da cui prende uno dei suoi secondi nomi.

Correlate