Spalletti, se capiti a cena con lui, al dolce scarabocchia sul tovagliolo per spiegarti il pressing (Corsera)

Passione sfrenata, studio continuo. Pretende che i suoi calciatori vivano di aspirazioni sublimi. Gli sembrava fosse possibile anche in azzurro. Errore fatale. 

Spalletti

Italy's head coach Luciano Spalletti speaks to the press ahead of the UEFA Euro 2024 Group B football match between Croatia and Italy at the Leipzig Stadium in Leipzig on June 24, 2024. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP)

Spalletti, se capiti a cena con lui, al dolce scarabocchia sul tovagliolo per spiegarti il pressing (Corsera)

Il Corriere della Sera si affida a Fabrizio Roncone per il ritratto di Spalletti ct che stasera sarà sulla panchina azzurra per l’ultima volta. Scrive Roncone:

La brace negli occhi è spenta. Solo cenere bagnata, adesso. Qualcosa di simile alla commozione. Voce che si spezza. Deglutisce. Mentre una mano invisibile, di colpo, gli ha afferrato il braccio. Così si alza e, come trascinato via, abbandona la conferenza stampa: un’uscita di scena teatrale, drammatica, piena d’umanità. Luciano Spalletti sa di avere sbagliato ogni mossa da commissario tecnico. È un uomo mortificato, piegato, sconfitto.

Non cercava pietà, odia chiedere scusa. L’applauso dei cronisti, però, è sincero. Perché tutti, da tempo, avevamo capito che allenare la Nazionale non era il suo mestiere. Ora, addirittura, deve farlo per una partita, decisiva, in più. Da esonerato. Il capolavoro di Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio.

Gli schemi banali lo deprimono. Se capiti a cena con lui, al dolce è lì che scarabocchia sopra al tovagliolo per spiegarti come si porta il pressing sul portatore di palla avversario. Passione sfrenata, studio continuo. Pretende che i suoi calciatori vivano di aspirazioni sublimi. Gli sembrava fosse possibile anche in azzurro. Errore fatale. 

Spalletti: «Gravina mi ha annunciato che sarò esonerato, io non mi sarei dimesso»

«Ieri sera siamo stati un bel po’ insieme col presidente Gravina, ma noi siamo sempre stati in contatto, e mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico da ct della Nazionale. Io non avevo nessuna intenzione di mollare, avrei preferito rimanere al mio posto. E continuar a fare il mio lavoro. È mia intenzione agevolare in ogni modo il futuro della Nazionale, è giusto non essere invidiosi. Farò la risoluzione del contratto. Ho sempre sostenuto che i miei calciatori siano forti, visto che i miei risultati sotto la mia gestione sono questi, devo assumermi le responsabilità che ho. Ho ricevuto tutto il supporto possibile dalla federazione per le mie scelte. Sei risultati non sono venuti, bisogna prenderne atto. Avrei continuato con questo gruppo. Vincere e convincere domani sera sarebbe importante per aprire nel miglior modo possibile la strada a chi verrà a sostituirmi. Io amo questa maglia, questo lavoro, amo questi calciatori che ho sempre allenato, chiederò loro di dimostrare quel che mi sono sempre aspettato da loro e che poi non sono riuscito a far rendere perché ho visto moti calciatori sotto tono per quelle che sono le loro possibilità».

«Mi ha fatto male non essere nelle condizioni di trovare il meglio da tutti. Non aver raggiunto la qualità di gioco che volevo raggiungere, sono dispiaciuto di me stesso. Accettando sapevo che ci sarebbero stati momenti difficili, c’era da diventare un corpo unico con i calciatori, poi non ci sono riuscito. La partita dell’altra sera siete stati gentili nel commentare, ho visto comprensione nel modo di scrivere i pezzi che mi riguardavano, siete stati anche troppo gentili per quello che si è visto. Sono deluso dai risultati che ho fatto. Ho creato problemi al movimento con i miei risultati. Sono deluso di me stesso».

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