Rocchi: «abbiamo europeizzato il nostro arbitraggio. Un arbitro che sbaglia, deve poter ri-arbitrare subito»
Il designatore arbitrale: «Non è stato facile gestire Open Var. Va bene il dialogo ma quando le proteste eccessive bisogna agire, perciò tanti tecnici espulsi nelle ultime giornate»

Db Milano 11/01/2023 - presentazione introduzione fuorigioco semiautomatico S.A.O.T / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluca Rocchi
Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, ha parlato oggi nella conferenza organizzata dall’Associazione Italiana Arbitri:
«Questo campionato è appassionante, ma è di una difficoltà estrema e non ha permesso di valorizzare alcuni giovani per l’importanza e il peso della partita. Quando si investe sui giovani ci vuole tempo e pazienza, purtroppo il calcio non ha né tempo, né pazienza. Se vogliamo avere arbitri al top sui 39-40 anni, dobbiamo investire su giovani di 32-33 anni. Sono rischi ponderati, ma stiamo facendo un investimento per il futuro. Vogliamo valorizzare i giovani perché a oggi facciamo fatica a utilizzare dei giovani nei big match»
Le parole di Rocchi
Sulla stagione appena terminata: «Abbiamo europeizzato il nostro arbitraggio in un campionato che ha difficoltà ben diverse rispetto all’Europa League, non si può paragonare una partita per la salvezza a una partita della Champions League. Avevo chiesto di essere duri nelle ultime giornate e sono stati allontanati cinque allenatori nella penultima giornata, le proteste sono eccessive».
«Se la strada del dialogo non è corretta dirò ai ragazzi di essere più duri da subito, non sono tollerabili alcune proteste delle panchine. Abbiamo dato un’apertura generale sui nostri errori, ci assumiamo le nostre responsabilità e non devo dire bravo a me stesso, ma agli arbitri perché ci sono ragazzi che sono disponibili a far ascoltare le loro voci per poi essere messi in discussione davanti all’opinione pubblica».
Sugli errori fatti durante il suo percorso e soprattutto quest’anno: «Ci sono tanti errori, quello che mi ha fatto più riflettere è sulla comunicazione. Non è stato facile gestire gli audio su Open Var, in alcune circostanze ho dovuto tutelare i ragazzi, esempio su Inter-Roma, ma questa è una scelta mia. Non sono bravo a preparare questo tipo di lavoro, come esperienza ho capito che è meglio far vedere tutto».
Infine conclude: «Questa è una sfida che lancio per il futuro, a me va bene questo ma dovreste anche concedere la possibilità di designare per la settimana successiva un arbitro che ha sbagliato. Non posso tenere fuori un arbitro che ha fatto un percorso perfetto per sette mesi solo perché ha fatto un errore la settimana precedente. La comunicazione va fatta sempre a 360 gradi».