La Serie A è una casa di riposo: da Dzeko a Modric. Gli Under 17 vincono l’Europeo per finire in tribuna
Libero: i vincitori dell'Europeo sono stati tutti dimenticati, non giocheranno mai. I club puntano su De Bruyne, Immobile e compagnia

Mg Torino 06/11/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Edin Dzeko
E menomale che l’Italia doveva essere il Paese per i giovani. Si chiama serie A ma sembra una casa di riposo: da Immobile a Modric, passando per Dzeko, il rinnovo di Pedro. Ancora una volta sembra che i dirigenti delle nostre squadre hanno paura di affidarsi ai giovani e vanno sull’usato sicuro. Ne scrive quest’oggi Libero, a seguire un estratto.
Altro che progetto giovani: la serie A sembra una casa di riposo!
“Edin Dzeko è uno dei migliori attaccanti passanti per la Serie A nell’ultimo decennio. La classe e la personalità del cigno di Sarajevo non si discutono, anche se 39 primavere alle spalle iniziano a essere davvero tante. Oltre all’età anagrafica, ci sono però diversi aspetti da considerare. Dzeko non ha mai subito infortuni seri e non è rimasto fuori per più di una settimana negli ultimi tre anni e mezzo. La stagione appena conclusa è stata positiva per il bosniaco, autore di 14 gol in 35 partite con il Fenerbahce. Insomma, ha tutte le carte in regola per fare la riserva di Moise Kean in viola. La Fiorentina gli ha offerto un contratto di un anno a 1,5 milioni più bonus e lui ha accettato. Per Dzeko si tratta della terza squadra in serie A, dopo aver lasciato il segno alla Roma e all’Inter”.
“I “grandi vecchi” fanno tendenza sul mercato, anzi negli ultimi anni non sono mai passati di moda. La Serie A non ha il fascino né i soldi di un tempo, quindi deve accontentarsi di grandi giocatori all’ultima curva della carriera. Kevin De Bruyne (34 anni il 28 giugno) a Napoli è il caso eclatante, che oscura persino l’imminente firma di Luka Modric (39) con il Milan. Il croato è una leggenda del Real Madrid ma ormai non ha quasi più nulla da dare in campo. Mentre il belga è un fuoriclasse che potrebbe avere almeno un altro paio di ottime stagioni nelle gambe e nella testa”.
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“La strategia di Tare e Allegri è chiara: costruire un “instant team”. In quest’ottica rientra anche il forte interessamento per Granit Xhaka (32). Il Bayer Leverkusen può cederlo per una cifra attorno ai 12-15 milioni. Per l’attacco del Milan si è invece proposto Ciro Immobile (35), che ha nostalgia dell’Italia dopo una sola stagione in Turchia. Dal punto di vista personale l’ex Lazio non ha fatto male (19 gol e 4 assist in 41 partite), potrebbe tornare utile come terza punta in rosa, alle giuste condizioni economiche”.
“E però viene da chiedersi cosa se ne faccia il Milan, quando ha già in casa Francesco Camarda (17) che reclama un po’ di spazio per esprimere e migliorare le proprie qualità. L’anno scorso Camarda e Mattia Liberali (18), altro talento rossonero, sono stati grandi protagonisti dell’Europeo Under 17 vinto dagli azzurrini”.
“In finale l’Italia ha rifilato un perentorio 3-0 al Portogallo, tra le cui file militava un certo Rodrigo Mora (18), considerato un “crack” mondiale dopo aver segnato 10 gol in 23 partite quest’anno con il Porto. Dopo quell’Europeo Mora ha trovato spazio ed è esploso in una grande squadra, Camarda e Liberali non hanno praticamente mai visto il campo al Milan. Eppure i due baby fenomeni rossoneri in Nazionale avevano dimostrato di non avere nulla da invidiare né a Mora né agli altri pari età. Anzi, una cosa ce l’hanno da invidiare: non fanno parte del miope calcio italiano”.