Gravina avvia le consultazioni, comincia da Buffon. Spalletti in bilico (Gazzetta)
È ufficialmente aperta la crisi di governo della Nazionale. Il presidente Figc cercherà pure un confronto con la squadra, prima del confronto di martedì con Spalletti

Mf Oslo 06/06/2025 - qualificazioni Mondiale 2026 / Norvegia-Italia / foto Michele Finessi/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina
Gravina avvia le consultazioni, comincia da Buffon. Spalletti in bilico (Gazzetta).
La crisi di governo è ufficialmente aperta. Lo si deduce leggendo l’apertura della Gazzetta dello Sport edizione on line. Il titolo del pezzo di Elisabetta Esposito è: “Italia, martedì incontro tra Gravina e Spalletti. Crescono i dubbi sul ct”
La Gazzetta scrive:
Il problema non è aver perso con la Norvegia, ma come questa sconfitta sia arrivata. È soprattutto questo aspetto ad aver agitato la notte del presidente federale Gabriele Gravina. (…) Il numero uno della Figc già oggi a Coverciano inizierà a valutare la situazione con chi è più vicino alla nostra Nazionale, come ad esempio Buffon.
Gravina ha quindi deciso che avvierà le consultazioni per la crisi di governo. E quello di Buffon è un giudizio che pesa. Conosce benissimo le dinamiche dello spogliatoio, già dopo gli Europei si era parlato di sue possibili dimissioni. Poi, è rimasto con un ruolo più importante.
In attesa del confronto tra il presidente della Federcalcio Gravina e il ct Luciano Spalletti (rimandato a dopo la sfida di lunedì con la Moldavia) Gravina – scrive la Gazzetta –
cercherà pure un confronto con la squadra. L’obiettivo è capire se – davvero – ci siano ancora le condizioni per poter fare bene insieme. Qualcosa si è rotto, così come era accaduto all’Europeo.
Ma ora è passato un altro anno. Ed è il momento delle decisioni. L’Italia rischia di perdere il terzo Mondiale di fila. Bisogna stabilire con quale tecnico si andrà ad affrontare il play-off per Usa 2006. Il primo posto nel girone sembra fortemente compromesso dopo il 3-0 di venerdì sera.
Lotito: «Gravina? Quando la Lazio non funziona, la è colpa del presidente»
Tra Claudio Lotito e Gabriele Gravina non c’è mai stato feeling. Scontri dialettici, battaglie su riforme, politica calcistica e tanto altro. E ora che la Nazionale va male (in realtà va male da anni, con l’eccezione degli Europei vinti nel 2021), Lotito prova a presentare il conto al rivale. Il patron della Lazio, durante il Festival della Serie A, incalzato sulla questione azzurra, dichiara: «Sono cambiati vari ct, ma è rimasto il presidente federale», la domanda dei giornalisti. E il numero uno biancoceleste, alle prese con una partita di biliardino, risponde:
«Gravina? Quando la Lazio non funziona è colpa del presidente, fatevi una domanda e datevi una risposta. Se si tutelano certe posizioni, uno rimane lì a vita. Spalletti? Se certi risultati si ripetono bisogna chiedersi il perché.»
Dall’elezione di Gravina, nel 2018, al caso dei tamponi. Poi di mezzo la cessione della Salernitana, i diritti tv e i fondi per la Serie A. Un rapporto mai nato. Ora un nuovo episodio, che ricorda l’attacco di Lotito nell’ottobre del 2023. Il patron biancoceleste non rinuncia mai a dire la sua. Il conto tra i due resta aperto. Di seguito altre dichiarazioni del presidente della Lazio:
«Non esprimo nessun giudizio sulla Nazionale, perché non non mi compete. Non sono in Federazione e non conosco le dinamiche interne. Sicuramente il risultato di ieri testimonia una qualità della squadra e del gioco che non corrisponde ai fasti passati. Io penso che la storia esprimerà i suoi giudizi. Mancare il terzo Mondiale sarebbe un dramma per l’Italia, perché queste sconfitte fanno male al sistema calcistico e creano un vulnus sulla sua credibilità e qualità. Ricorderete che eravamo riconosciuti da tutte le nazioni come uno dei migliori calci al mondo… Vederci oggi così… Se il progetto naufraga, il danno è per l’intera collettività.»
Cosa farebbe Lotito?
«Lo sport è basato sui risultati e, quindi, fatevi una domanda e datevi una risposta. Mi dicevano che il Pd tutela e difende il presidente della Federazione, quindi vorrei capire quali sono i motivi per cui si chiedono le dimissioni e quali sono i motivi per cui eventualmente viene fatta questa difesa. Cosa farebbe Lotito? Io mi porrei un interrogativo sui perché, nel momento in cui si ripetono in modo sistematico alcuni risultati. La ricetta che ho io fa parte della mia persona e del mio modo di agire, è una ricetta legata al merito. Quando uno svolge un ruolo e il merito tradisce questo ruolo, perché non porta i risultati, in forma automatica dovrebbe essere assunta una posizione chiara se rispettosa dell’interesse collettivo. Poi, se si tutelano solo redditi e posizione, è chiaro che uno rimane lì a vita.»