Sono partiti i pezzi strappalacrime su Gattuso, Tuttosport elogia l’uomo tutto d’un pezzo
A Creta e a Pisa ha pagato di tasca sua stipendi e mutui, al Milan lasciò l'ingaggio, a Napoli aiutò i dipendenti in cassa integrazione

Marseillleís Italian head coach Gennaro Gattuso reacts during the French L1 football match between RC Strasbourg Alsace and Olympique de Marseille (OM) at Stade de la Meinau in Strasbourg, eastern France on November 25, 2023. (Photo by PATRICK HERTZOG / AFP)
Rino Gattuso è il nuovo c.t. della Nazionale, lo ha annunciato Buffon. Dopo l’esonero di Spalletti annunciato dal mister stesso e la sconfitta bruciante contro la Norvegia, toccherà a uno dei fautori dei Mondiali 2006 (in realtà non solo a lui ndr) tentare di riavvicinare i giocatori della Nazionale a quel senso d’appartenenza che pare sia andato a sfumare.
Gattuso, l’uomo giusto delle “due taniche” (Jacobelli)
Di seguito l’analisi di Tuttosport a firma Jacobelli:
“Chissà se un giorno, Rino Gattuso piazzerà sul campo di Coverciano quelle due taniche che soffiava ai pescatori di Schiavonea, trasformandoli nei pali di una porta improvvisata, quando giocava interminabili partite con i suoi amici sotto il sole […] per Ringhio il pallone è stato un fatto di passione, quella che l’Italia ha smarrito nell’ultimo anno, per non dire degli ultimi dieci giorni, i peggiori mai vissuti dalla squadra quattro volte campione del mondo […] regista Gabriele Gravina, il 3 febbraio scorso rieletto presidente dal 98,7 per cento dei votanti, ora squagliatisi sotto il sole dell’estate già qui. […]
Ringhio in panchina è l’unico che possa ridestare dal sonno dell’indolenza la compagnia di giro umiliata dai Vichinghi […] nessuno meglio di Gattuso sa ciò che deve fare da domani in poi, a 82 giorni dall’Estonia (Bergamo, 5 settembre), un’altra partita del giudizio. […] Il primo luglio, l’Italia scivolerà dal nono al decimo posto della classifica Fifa e se lo sarà ampiamente meritato. Rino sa quali siano le possibilità di rianimare un gruppo che non può, non deve più essere quello dei dolorini «accusati da 18 giocatori su 25» (Ct. Spalletti) […]
Rino non pretenderà certo che in sua presenza qualcuno si alzi e, infortunato per davvero, gli dica: se non mi portate al Gewiss Stadium a giocare contro l’Estonia, mi lego al pullman della squadra. Così sbottò lui nel 2006 e, per fortuna, Lippi in Germania lo fece salire sul pullman. Sapeva quanto Gattuso appartenesse alla categoria dei calciatori che giocano un’amichevole come se fosse una finale mondiale e, con lo stesso spirito, giocano una finale mondiale come se fosse un’amichevole.
Disse un giorno Gianluca Vialli: «La vita è fatta per il 20% da quello che ti succede, ma per l’80% dal modo in cui tu reagisci a ciò che accade». È cosi. Gattuso l’ha sperimentato a Creta e a Pisa, dove ha pagato di tasca sua stipendi e mutui quando i club erano in piena crisi; al Milan, che lasciò rinunciando a due anni d’ingaggio a patto che il suo staff non perdesse un euro; a Napoli, durante il Covid, aiutando concretamente i dipendenti del club in cassa integrazione; a Spalato, dove ha rischiato di vincere il titolo, mentre tutto sembrava congiurare contro di lui e contro la squadra. Se uno nasce quadrato non muore tondo: Rino ne è convinto. […] In Nazionale, il ragazzo delle due taniche è chiamato all’impresa più difficile: la quadratura del cerchio. Missione impossibile? Forse”