Conte: «non è vero che avevo un accordo con la Juventus, ho detto: “non incontro nessuno”»
A Federico Buffa Talks: «Questa storia non può incrinare il mio rapporto con i tifosi della Juventus, solo gli stupidi possono andare dietro a queste cose»

Mg Napoli 23/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte-Aurelio De Laurentiis
Conte: «non è vero che avevo un accordo con la Juventus, ho detto: “non incontro nessuno”»
Antonio Conte a Federico Buffa Talks, con Federico Buffa e Federico Ferri. Queste le sue parole sulla presunta trattativa con la Juventus. Che Conte sostiene non ci sia mai stata. (Qui il suo racconto di come è andato alla Juventus).
Conte: È stato per me importante, fondamentale, l’anno in cui sono rimasto a casa. Mi sono messo a studiare veramente tanto anche col mio Subbuteo. Che a casa mia c’è sempre. Io tante situazioni le rivedo riportandole sul Subbuteo. Sia la fase offensiva, sia quella difensiva.
Ferri: Avevi l’idea che poteva arrivare un traguardo come quello dello scudetto o pensavi di dover costruire di più?
Conte: Io ho firmato un contratto di tre anni con il Napoli. L’obiettivo qual era? Quello che ho sempre detto: di costruire delle basi solide e non delle basi dove alla fine, alla prima situazione, potessero sgretolarsi. Come primo step ci siamo messi come obiettivo il ritorno in Europa, neanche la Champions League. Poi fare un altro anno di crescita, quindi prepararci per la terza stagione a provare a competere per vincere. Alla fine, ce l’abbiamo fatta con delle situazioni e delle forze che non erano da vincere lo scudetto. Il fatto che sia arrivata la vittoria del campionato, nella mia testa e nella mia visione nel mio progetto non ha portato a cambiare assolutamente niente.
Ferri: Ecco, ma finisce il campionato, vinci e nella tua testa non sai se rimarrai o se dirai al presidente che il tuo percorso è finito. Ti devi confrontare con lui. Ci dici com’è andata davvero?
Conte: Il discorso penso che sia il segreto di Pulcinella. Quello che è successo a gennaio e durante l’anno non è che mi ha reso proprio felice. Solo l’ultima settimana sono arrivati giocatori come McTominay, Gilmour, Neres, Lukaku… Arriviamo a gennaio e tutti quanti sapete benissimo cosa è successo. Io penso di essere stato molto bravo a incassare, a non dare alibi ai miei calciatori, a non dare soprattutto alibi a me stesso. Quando tu firmi ci sono oneri e onori, ok? Il primo anno di matrimonio magari poteva essere un po’ più turbolento e magari poi la stabilità avrebbe portato più conoscenza e fare le cose ancora meglio per migliorarci. Nel momento in cui ho avuto rassicurazioni da questo punto di vista, abbiamo continuato. Anche perché, comunque, c’è uno scudetto da difendere, c’è un lavoro da tutelare. Quello che mi è dispiaciuto è che su una possibilità di un eventuale divorzio tra me e il Napoli, a un mese o un mese e mezzo dalla fine del campionato si sia iniziato a parlare di me alla Juventus.
Ferri: Tu ce l’avevi un accordo con la Juventus?
Conte: No, assolutamente io non avevo nessun accordo con la Juventus e ho rifiutato categoricamente. Io a chiunque ha provato ad avvicinarsi ho sempre detto: “Signori, non incontro niente e nessuno, non parlerò con niente e con nessuno fino a quando non avrò parlato con il Presidente”.
Ferri: Questa storia in qualche modo incrinerà il tuo rapporto con la tifoseria della Juventus o con il tuo passato, con la tua storia?
Conte: Solo gli stupidi possono andare dietro a queste cose. Per me la Juventus è, era e sarà sempre la Juventus. Quindi nessuno, come ho detto, anche col Lecce, potrà mai inficiare il mio sentimento nei confronti della mia storia, di dove sono cresciuto. Mi dà fastidio perché tante volte dietro il mio personaggio tanti ci marciano. Tanti sono degli avvoltoi, perché comunque mi rendo conto che il mio nome è diverso rispetto a tanti.
Ferri: Capita a tutti i grandi.
Conte: Mi ricordo benissimo anche quest’anno alla presentazione del Napoli: noi siamo lì in piazzetta e a un certo punto i tifosi iniziano a chiedermi di saltare con loro: “Chi non salta juventino è”. Io stoppo tutti e dico: “Fermiamoci un attimo. Non mi potete chiedere ciò che non potrò mai fare”. Io sono sicuro che una volta che andrò via da Napoli, non mi metterò mai a saltare: “Chi non salta napoletano è”. Quindi ci deve essere una forma di rispetto. Come ho sempre ribadito, ho vinto tanto, da calciatore e anche da allenatore, ma ho perso anche tanto. E credetemi, le sconfitte che io ho avuto sono state importanti. Perché perdere tre Champions League, una finale di Coppa del Mondo o una finale dei Campionati Europei all’ultimo minuto – e al Golden Goal – o altre finali di Uefa o di Coppa Italia o scudetti persi all’ultima giornata… sono cicatrici profonde che tu comunque ti porti. Ecco perché a volte io tiro fuori una cattiveria che può far paura, a volte un pochettino timore. E cerco in tutti i modi di vincere, di vincere e celebrare la vittoria. Cosa che io in passato tante volte non ho fatto. Mi sono pentito di questo”».
Ferri: Lo hai fatto adesso a Napoli.
Conte: Sì, a Napoli me la sono goduta. Perché, ripeto, si fa tanto per arrivare al traguardo e vincere. Una volta che ci arrivi te la devi godere, altrimenti non ha senso. Cioè non ha senso fare il percorso e non ha senso fare tutti quei sacrifici.