“Certo che da Ranieri a Gattuso è un duro cambio di rotta”, anche il Guardian è scettico
Il Guardian sottolinea il tormentone della "famiglia" e il tentativo di ripulire il curriculum di Rino con la storia della Champions mancata per un punto

Dc Roma 19/06/2025 - presentazione Commissario Tecnico Nazionale di Calcio / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Rino Gattuso
Nicky Bandini legge Gattuso per il Guardian. La versione in prosa della sua prima conferenza stampa da ct della Nazionale. “La parola che continuava a ripetere era “famiglia”, insistendo: “È la cosa più importante, più delle tattiche o delle formazioni”. La sua non è una visione di autorità paternalistica, ma di un gruppo abbastanza unito da dirsi dure verità in faccia”.
Il Guardian ricorda che “La nazionale maschile italiana è ai minimi storici”. Ma soprattutto: “La nomina di Gattuso solleva ulteriori interrogativi sull’approccio” della Federcalcio. Gravina ha confermato di aver contattato per primo Claudio Ranieri. Sarebbe stata una scelta popolare: un uomo con la reputazione di salvare le squadre in tempi di emergenza, reduce da un ultimo miracolo con la squadra della sua infanzia, la Roma”. Ma Ranieri ha detto no. Per il Guardian il “passaggio” da Ranieri a Gattuso è “un duro cambio di rotta”. Perché Gattuso “non ha ancora lasciato un segno forte in nessuno dei nove club che ha guidato dal 2013”.
“Ci sono sempre modi diversi per raccontare una storia – continua Bandini – Gattuso è forse un uomo che ha ripetutamente deluso gli obiettivi dei suoi club – non riuscendo a raggiungere la Champions League con Milan e Napoli, arrivando terzo in Croazia con l’Hajduk Spalato e non riuscendo nemmeno a durare un’intera stagione con Valencia e Marsiglia? Oppure è, come ha sostenuto il suo ex compagno di squadra italiano Gigi Buffon, capo delegazione degli Azzurri a Euro 2024 e apparentemente prossimo a ricoprire un ruolo più importante per la federazione, una persona che ha dimostrato il coraggio di andare in diversi Paesi e di affrontare sfide diverse, continuando a crescere e a evolversi?”.
Anche il Guardian nota la “rilettura” in positivo del suo curriculum, che ha fatto Gattuso. “Difendendo il proprio operato, Gattuso ha sottolineato che il suo Milan e il Napoli hanno mancato le prime quattro posizioni per un solo punto e che la sua squadra, l’Hajduk, in questa stagione aveva la possibilità di vincere il suo primo titolo in 19 anni prima dell’ultimo weekend. Tutto ciò può essere vero, ma nel suo nuovo incarico non ci saranno zone grigie: solo successo o fallimento. Per l’Italia saltare un terzo Mondiale consecutivo dovrebbe essere impensabile”.
“Se l’obiettivo fosse solo quello di far tornare l’Italia una famiglia, Gattuso avrebbe avuto tutte le possibilità di successo. La sua presenza sul podio accanto a Buffon è stata come un ritorno a casa, seppur discreto, dato che gli eroi del 2006 avevano avuto l’opportunità di guidare la squadra. I giornalisti hanno premesso alle domande non con onorificenze deferenti, ma con un familiare ciao Rino”.
“Alla fine, però, i requisiti di questo lavoro rimangono gli stessi di sempre. Gattuso deve vincere, a partire dalla sua prima partita, in casa contro l’Estonia a settembre. Questa famiglia è stufa di perdere. Se non riuscirà a fermarlo, sentirà la dura verità presto, e da più persone di quante ne voglia”.