Processo Maradona sospeso: la giudice Makintach accusata di aver autorizzato le telecamere in udienza

La Nacion: autorizzato illegalmente un documentario sul processo. La sospensione è arrivata dopo le denunce degli avvocati delle figlie e l'ex moglie del Pibe.

Maradona

View of murals depicting Argentinian football legend Diego Maradona at La Boca neighborhood, in Buenos Aires on November 25, 2020, on the day of his death. (Photo by ALEJANDRO PAGNI / AFP)

Il processo per la morte di Diego Armando Maradona è stato sospeso per una settimana dopo che uno dei giudici è stato accusato imparzialità e di aver autorizzato la produzione di un documentario sulle udienze; il processo verrà ripreso dopo il 27 maggio.

Processo sospeso per la morte di Maradona

Secondo quanto riportato da La Nacion:

All’unanimità, e su richiesta della Procura, il Tribunale n°3 di San Isidro ha sospeso per una settimana il processo per la morte di Diego Armando Maradona. La sospensione forzata era stata richiesta da Patricio Ferrari, uno dei procuratori generali di San Isidro. Si parla di “gravità istituzionale”: un fascicolo giudiziario dove è stato indagato uno dei giudici del caso, Julieta Makintach, per la produzione di un possibile documentario sul processo. L’inchiesta è stata avviata dopo una denuncia degli avvocati Fernando Burlando e Mario Baudry, rappresentanti, rispettivamente, di Dalma e Gianinna Maradona e Veronica Ojeda, l’ex moglie di Diego. «Questa situazione compromette il prestigio della magistratura», ha dichiarato Ferrari. «Dalle prove, emerge chiaramente che Makintach ha autorizzato le persone a mettere una telecamera il primo giorno di udienze, quando la Corte aveva vietato l’accesso alle telecamere» sostiene l’avvocato Julio Rivas, che difende il neurochirurgo Luque, uno degli imputati.  

La figlia Gianinna piange e accusa: «I medici ci hanno presi in giro»

Penso che fosse una trappola, una messinscena che loro (l’équipe medica) hanno messo in atto per noi, per ottenere ciò che volevano, per tenere papà da solo, in un posto buio e brutto“.

Nella sua testimonianza Gianinna ha espresso il suo risentimento nei confronti di uno degli imputati, Leopoldo Luque, all’epoca medico personale di Maradona e, secondo la testimonianza al processo, il principale decisore in quelle settimane fatali, insieme alla psichiatra Agustina Cosachov. Gianinna non è riuscita a trattenere le lacrime quando in tribunale è stata trasmessa la registrazione di un incontro tra l’équipe medica di Maradona, la sua famiglia e alcuni dei suoi amici più intimi, in cui si discuteva della decisione di convalescenza a casa o in una struttura, secondo la raccomandazione della clinica che lo aveva operato.

“Mi fa tanto male”, si è scusata. “Tutti queste discussioni mi sembrano così ingiuste, tutto ciò che è stato promesso e non è mai stato mantenuto (…) Ho l’impressione che sia stata una manipolazione orribile (…) un mossa disastrosa”.

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