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La vittoria del Napoli a Lecce tra petardi sul terreno di gioco e fuorigioco millimetrici

Il commento di Sergio Sciarelli. Risultato straordinario e fondamentale con due domande e una considerazione sulle coronarie dei tifosi

La vittoria del Napoli a Lecce tra petardi sul terreno di gioco e fuorigioco millimetrici
Ci Lecce 03/05/2025 - campionato di calcio serie A / Lecce-Napoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: tifosi Lecce

La vittoria del Napoli a Lecce tra petardi sul terreno di gioco e fuorigioco millimetrici

Il risultato della partita giocata dal Napoli a Lecce non può non essere considerato, allo stesso tempo, fondamentale e straordinario. Sul primo aspetto possono esserci pochi punti di dubbio data la sua importanza capitale per un obiettivo da raggiungere, mentre sulla straordinarietà c’è molto da discutere sotto i profili ambientali, regolamentari e di condotta di gara. È, innanzi tutto, inconcepibile che a un gruppo di facinorosi sia consentito di bombardare prolungatamente il terreno di gioco e attentare alla sicurezza dei giocatori e alla regolarità di una competizione. Non si può né si deve permettere di alterare le condizioni ambientali con comportamenti inammissibili in termini di ordine pubblico. Cosa sarebbe successo se un arbitro più condizionabile avesse deciso di interrompere una partita probabilmente decisiva per l’andamento di un campionato giunto quasi all’epilogo?

Il secondo aspetto riguarda un episodio che non può non portare a riflettere sui progressi della tecnologia e sulle conseguenze negative a cui un uso non corretto può portare. Si parla, ovviamente, di Var che invece di essere uno strumento di aiuto per l’arbitro può portare ad applicazioni illogiche e mortificanti per giocatori e tifosi. Come si può annullare un gol regolare per il disallineamento pressoché impercettibile dei talloni (!) di due giocatori con la porta alle spalle? L’annullamento di un gol così importante, avvenuto dopo tanti altri episodi simili, dovrebbe fare riflettere sull’uso inappropriato della tecnologia. Ciò, per di più, con due effetti negativi: ridurre il ruolo di un arbitro chiamato, insieme con i due guardalinee, a valutare situazioni e irregolarità di gioco e, ancora, dare corso ad un rituale di gioia e delusione che riduce emozioni ed entusiasmi propri di competizioni ad alto livello.

Il terzo ed ultimo punto, che potrebbe apparire poco opportuno sollevare in un momento di grande soddisfazione per il risultato conseguito, riguarda una condotta di gioco che dà ragione sia a chi guarda al risultato sia ad altri che esprimono anche delle critiche per un modulo molto rischioso non solo per le occasioni lasciate agli avversari ma anche per le coronarie di spettatori e tifosi. Lasciando da parte queste riflessioni, sembra meglio concludere con un particolare ringraziamento allo staff tecnico ai calciatori del Napoli che tornano da Lecce con un altro passo avanti in un’impresa eccezionale per il presente e, soprattutto, per la sua proiezione nel futuro.

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