Dopo la vittoria sul Cagliari: «Ringrazierò per sempre quello che mi ha dato la società, sono orgoglioso di quello che si sta creando intorno al Como»

Cesc Fabregas è riuscito a salvare il Como al suo primo anno in Serie A in largo anticipo. Con la vittoria arrivata oggi contro il Cagiari, la squadra lombarda è salita al decimo posto con 48 punti. Al termine della gara contro i sardi l’allenatore del Como ha parlato in conferenza stampa, rispondendo in maniera enigmatica sul proprio futuro.
Fabregas: «Quando andrò via chi mi sostituirà dovrà dire “Wow”»
«Succeda quel che succeda io ringrazierò per sempre quello che mi ha dato la società, sono orgoglioso di quello che si sta creando intorno a Como. Questa energia al Sinigaglia, una cosa diversa da quando sono arrivato da giocatore. Io voglio andar via di qui lasciando un’eredità, l’importante è che chi viene dopo di me ritrova una grande società, con ragazzi preparatissimi. Una cultura del lavoro spettacolare. Voglio lasciare questo al Como poi io sono molto contento e legato a tutti, molto coinvolto anche sul futuro. Quando arriverà il momento, si dirà qualcosa. A un passo dall’addio? No, l’ho detto sempre questo. Quando andrò via, spero che dicano: ‘Wow’. Il mio lavoro è preparare tutto, anche dopo 10-15 anni. La cosa più difficile è quanto fatto fino ad adesso. Ora bisogna alzare il livello».
Il Como dei vip è salvo, Fabregas ora può ambire a palcoscenici più importanti
Il Como è salvo e ora il suo tecnico, Fabregas, può ambire a squadre di livello superiore. È stato accostato anche al Milan. Il gol di Strefezza basta e avanza ai comaschi per vincere contro il Genoa di Vieira. Salvezza raggiunta anche grazia alla contemporanea sconfitta del Venezia ad opera del Milan (0-2, Pulisic e Gimenez). Dopo 11 vittorie, nove pareggi e 14 sconfitte, il Como raggiunge i 42 punti mettendo in sicurezza la sua permanenza in Serie A.
Fabregas ha sentito tante critiche nel corso del campionato, colpevole di ostinarsi a giocare un calcio aperto, votato all’attacco con parecchie amnesie in difesa. Tante le partite condotte in vantaggio grazie all’estro e alla qualità di Nico Paz, Strefezza, Diao (arrivato a gennaio), Da Cunha, Fadera. Ma sono altrettante le rimonte subite nel finale per amnesie difensive.