Capello: «La forza dell’Inter è la rosa, Inzaghi ha potuto recuperare facendo ampio turnover»
Alla Gazzetta: «Conte dovrà essere bravo a cancellare il 2-2 col Genoa dalla testa dei suoi. Il Napoli è stanco ma il problema sono gli infortuni»
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Capello: «La forza dell’Inter è la rosa, Inzaghi ha potuto recuperare facendo ampio turnover»
Fabio Capello intervistato dalla Gazzetta dello Sport sulla volata scudetto col Napoli che ora ha solo un punto di vantaggio sull’Inter quando mancano due giornate alla fine del campionato.
Come gestirebbe questa settimana di lavoro?
«Cercherei di recuperare energie. Fisiche per entrambe, mentali per il Napoli. Conte dovrà essere bravo a cancellare il 2-2 col Genoa dalla testa dei suoi».
Su quali punti di forza possono concentrarsi i due tecnici?
«Inzaghi ha recuperato terreno facendo turnover, ed è un grande risultato perché così facendo ha tutelato la condizione di chi aveva dato tutto nei 120 minuti col Barcellona, rilanciando allo stesso tempo le seconde linee. Eccola la forza dell’Inter: la rosa. Se poi, come pare, Simone inserirà sempre più titolari tra la Lazio e l’ultima a Como, sarà un valore aggiunto. Conte è arrivato lassù con il gruppo, che resta la sua arma per arrivare col naso davanti».
Capello e gli infortuni del Napoli
Quali aspetti devono metterli in allarme?
«Conte deve alzare i livelli di guardia su qualche leggerezza di troppo in fase difensiva. Il Genoa lo ha colpito due volte sfruttando il gioco aereo e i cross, ma difendere sulle palle alte era un punto di forza del Napoli: occorrerà tornare impeccabili tra Parma e Cagliari. Per l’Inter non vedo particolari criticità: Inzaghi deve continuare a motivare le sue “riserve”, e fare in modo che la voglia dei suoi di lottare su tutti i palloni rimanga la stessa. Con una finale di Champions da giocare, è fisiologico ad esempio che qualcuno rischi di “tirare indietro la gamba” per evitare infortuni».
Chi è messo meglio fisicamente?
«Il Napoli è stanco, ma nella ripresa contro il Genoa ho visto comunque momenti di brillantezza. Il problema semmai sono gli infortuni, e in particolare quello di Lobotka: è un punto di riferimento per gli equilibri e il gioco».
