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Barazzutti: «Musetti ha imparato a gestire il suo talento. Sinner? Non era infortunato…»

Al Corriere dello Sport: «Lorenzo sta dimostrando il suo valore. Rispetto a un anno fa, gioca un tennis più maturo, più concreto e anche più “sporco”»

Barazzutti: «Musetti ha imparato a gestire il suo talento. Sinner? Non era infortunato…»
Londra (Inghilterra) 10/07/2024 - Wimbledon / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Lorenzo Musetti ONLY ITALY

Corrado Barazzutti, allenatore di Tennis ed ex tennista italiano, ha parlato questa mattina al Corriere dello Sport. L’intervista è stata incentrata sul rapporto del coach con Lorenzo Musetti e sul periodo che sta vivendo Jannik Sinner dovuto al suo infortunio.

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«Lorenzo sta dimostrando il suo valore. Rispetto a un anno fa, gioca un tennis più maturo, più concreto e anche più “sporco”, come ha detto lui stesso. Ha imparato a gestire meglio il suo talento: rinunciando a volte al bel gioco ma risultando più cinico. Ora sa davvero come guidare la sua macchina. E sulla terra, è già tra i più forti del mondo», ha affermato Barazzutti a inizio intervista.

Come fu il primo impatto? Ci sono dei video in cui parlava a Lorenzo con grande franchezza.
«Lorenzo è sempre stato un giocatore dal potenziale importante, in prospettiva uno di quelli con il miglior tennis al mondo. Lo scorso anno però gli mancava continuità, ordine e un po’ di fiducia in se stesso, facendo sì che solo sporadicamente riuscisse ad esprimersi al meglio. Però era solo questione di continuità e Tartarini stava già lavorando per dare continuità a queste doti».

Lo scorso anno Lorenzo ci disse: «Gioco per diventare numero 1, non fosse così dovrei smettere». Quali sono gli step necessari?
«Dopo Sinner e Alcaraz in prospettiva ci sono Draper, Fonseca, Mensik e altri; ecco Lorenzo rientra nel novero di questi. Come loro, può ambire a diventare il più forte del mondo. Perché non dovrebbe provarci? Sta dimostrando il suo valore, ma soprattutto una straordinaria capacità di migliorarsi. Ha già compiuto un passo fondamentale: riequilibrare il suo talento con un tennis più concreto. Poi serve lavoro quotidiano. I risultati, quelli, arrivano di conseguenza».

Il “finto” infortunio di Sinner

Barazzutti ha successivamente proseguito la sua intervista parlando di Jannik Sinner, soffermandosi sul suo rientro all’interno del terreno di gioco.

Dal ritorno di Sinner cosa si aspetta? Lo stop è stato lungo, ma senza gli impedimenti di un infortunio.
«Questo è ciò che ho sostenuto in questi mesi. Jannik non era infortunato, e anzi, giocatori del suo livello non disputano tantissimi tornei rispetto ad altri: si prendono spesso delle pause di qualche settimana. Certo, è stato uno stop più lungo, ma ha potuto preparare questo rientro. Quando si sta lontani dall’atmosfera agonistica alcuni fanno fatica a riprendere, altri invece trovano ritmo senza problemi. Nel caso di Jannik, viste le circostanze, credo che sarà nelle condizioni perfette per farsi valere».

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