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Fonseca: «Il rinvio di Bologna? Noi volevamo giocare perché abbiamo due giocatore importanti squalificati»

In conferenza: «In questo momento il Napoli è la più forte ma anche noi possiamo lottare per lo scudetto. Juve-Inter spettacolare e con tanti errori»

Fonseca: «Il rinvio di Bologna? Noi volevamo giocare perché abbiamo due giocatore importanti squalificati»
AC Milan's Portuguese head coach Paulo Fonseca looks on prior the Italian Serie A football match between AC Milan and Venezia FC at the San Siro Stadium in Milan, on September 14, 2024. (Photo by Gabriel BOUYS / AFP)

La conferenza stampa di Paulo Fonseca, allenatore del Milan, alla vigilia della sfida contro il Napoli di domani sera, valida per la decima giornata di Serie A.

Fonseca: «Dobbiamo giocare meglio negli ultimi trenta metri»

Sul Napoli:

«Squadra fortissima come dimostra la classifica, con un allenatore fortissimo, che vince e che sta al primo posto. Arriva qui motivatissimo. Ma anche noi siamo motivati per giocare questa partita contro una squadra forte. Il Napoli ha vinto bene le partite, ma come ho detto, anche noi siamo molto motivati».

Che giorni sono stati per Fonseca rispetto alle questione di Bologna:

«Difficile gestire questo momento, anche prima della partita che non abbiamo giocato. Difficile da gestire perché in allenamento non sapevamo cosa fare. Sono state ore difficile, anche se volevamo giocare. Penso che siamo stati penalizzati per il fatto di non giocare».

Come sta la squadra?

«Noi volevamo giocare perché abbiamo due giocatori importanti squalificati. I nostri giocatori prendono cartellini. Dopo la squadra si è allenata bene, io ho fiducia in tutti i giocatori. Su Camarda non è cambiato niente, è un bravo ragazzo che lavora bene. Ha un grande futuro».

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Fonseca su Leao:

«Le formazioni? Non voglio dirla (ride, ndr). Leao ha lavorato bene come sempre. Non è un problema, non è un caso. Siamo sicuri che lui ritornerà presto ad essere quello che ci aspettiamo. Se giocherà? Preferisco non dirlo».

Napoli favorito per lo scudetto?

«Per me è sempre complicato. In questo momento è la più forte, per me il Napoli è una delle squadre che può vincere lo scudetto».

Cosa non funziona con Leao?

«Sono situazioni normale nel calcio. Come ho detto, quando faccio la mia scelta penso sempre diverse cose. Non ha giocato ma magari gioca domani. Per me questo è molto normale».

Il Milan è ancora dentro il discorso scudetto dopo il 4-4 tra Inter e Juve:

«Si! I tifosi devono crederci, perché siamo forti e stiamo crescendo. Crediamo di poter essere una squadra che può lottare per lo scudetto».

Il rinvio falsa il campionato? Calabria può giocare a sinistra?

«Si, Calabria potrebbe giocare a sinistra. Non voglio parlare della partita di Bologna, è passata».

Fonseca cosa si aspetta dal suo Milan?

«Mi aspetto tante cose. Quando analizziamo l’ultima partita, è sempre il nostro focus vedere cosa abbiamo fatto bene e cosa dobbiamo migliorare. Domani sarà una partita equilibrata contro una squadra che difende molto bene. Abbiamo preparato la partita su quello che pensiamo possa essere la partita di domani. La fase difensiva l’abbiamo migliorato, abbiamo avuto una crescita in tema di organizzazione difensiva. Offensivamente penso che abbiamo avuto una crescita in queste ultime partite. Magari domani abbiamo bisogno di giocare più negli ultimi trenta metri perché il Napoli o pressa alto o si difende basso. Dobbiamo migliorare negli ultimi trenta metri. C’è sempre da migliorare».

Come si gestisce la partita in meno?

«Per me non cambia nulla. Cambia per i tifosi e per chi guarda la classifica, è penalizzante per loro».

Con la rosa al completo, qual è il ruolo di Pulisic?

«Oggi non voglio parlare di formazione. Mi piace quando Pulisic gioca dentro il campo. Inter-Juventus? (ride, ndr) Spettacolare e gara con tanti errori».

La società sa cosa serve per vincere e anche la squadra?

«Vogliamo continuare a lottare per vincere lo scudetto. Noi abbiamo la forza per lottare».

Domani il momento più difficile per gli indisponibili?

«Io come ho detto sempre ho fiducia in tutti i giocatori. Io penso che non possiamo farci niente per gli indisponibili. Abbiamo altri giocatori. Io preferisco pensare che sia un opportunità per gli altri piuttosto che concentrarmi su chi non c’è. Io credo in tutti i giocatori, se non gioca qualcuno non vuol dire che non ho fiducia in lui. Penso che tutti devono capire che quando siamo una squadra, non mi interessa il nome, siamo più forti. Domani abbiamo bisogno del gruppo, della squadre per giocare bene contro il Napoli».

Alternativa Pavlovic a sinistra?

«In Nazionale giocano a tre. Onestamente non mi sembra che Pavlovic ha le caratteristiche per essere terzino».

Cosa teme o chi teme del Napoli?

«Le corsie sono importanti. Milan e Napoli hanno giocatori decisivi sulle fasce».

Quella con il Napoli può essere la partita che consegna alla storia il Milan di Fonseca:

«Le vittorie portano fiducia. La crescita di una squadra non dipende da una partita. Perché possiamo fare una partita stupenda domani, ma se poi perdiamo non serve. Mi piace più vedere la crescita della squadra. Le vittoria portano fiducia soprattutto con squadre come il Napoli».

Non si insegna più a difendere?

«Possiamo stare qui due ore a parlare di questo. Se pensiamo alla Serie A, non possiamo dire che gli allenatori non lavorano difensivamente. Perché se c’è è un campionato dove si lavora sulla difesa, è la Serie A. Qui si lavora tanto sulla difesa. A me piaceva lavorare più sulla difesa ma non abbiamo molto tempo. Le squadre giocano ogni tre giorni e non c’è tempo di lavorare. Penso che ci sia una tendenza, c’è anche una cosa importante per me. Il lavoro individuale, oggi si lavora tanto sulle strutture, sui reparti. Manca però lavorare con il difensore. Io vedo che il gol arriva spesso da un errore non di reparto ma da un singolo errore. Ci sono tanti gol così.

Onestamente penso che oggi sia più difficile attaccare perché le squadre difendono meglio. Poi c’è una tendenza, che è la ricerca dell’uno contro uno. Qui tante squadre difendono a uomo, abbiamo iniziato a vedere che qualcuno difende in maniera diversa. Questo porta più opportunità in alcuni momenti della partita. Esempio? Barcellona-Bayern Monaco, Bayern quando è alto marca uomo. Quando è basso non fa pressiamo a uomo. Il Barcellona ha fatto gol in quei momenti. Allo stesso tempo è rischioso pressare così anche se si creano più opportunità. Oggi è più difficile cercare gli spazi, oggi non tutte le squadre sanno attaccare negli ultimi trenta metri. Quando le squadre sono basse è difficile trovare lo spazio».

 

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