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Valentina Petrillo è un uomo, gareggia alle Paralimpiadi come donna per codardia istituzionale (Telegraph)

La transgender napoletana. “Una distorta priorità dell’inclusione rispetto all’equità. A 45 anni correva come uomo. Le atlete hanno provato a ribellarsi”

Valentina Petrillo è un uomo, gareggia alle Paralimpiadi come donna per codardia istituzionale (Telegraph)
Italy's Valentina Petrillo competes in the women’s 400m T12 athletic event during the Paris 2024 Paralympic Games at the Stade de France in Saint-Denis, north of Paris, on September 2, 2024. The first openly transgender athlete in Paralympics history, Italian sprinter Valentina Petrillo, competed in the Paris Games on August 2, 2024. Petrillo, 50, finished second in her heat of the T12 400 metres, a category for visually impaired athletes, in a time of 58.35 sec. and qualified for the semi-finals. (Photo by Dimitar DILKOFF / AFP)

Il Telegraph scrive di Valentina Petrillo l’atleta paralimpica ipovedente che gareggia con le donne. Napoletena, ha 51 anni.C’è però qualcosa che non torna per il quotidiano inglese conservatore. Scrive Oliver Brown:

Questa è un’atleta che non è mai stata una bambina. L’italiano è un padre di due figli che gareggiava ancora a 45 anni come uomo, che ha vinto titoli nazionali di atletica leggera maschile e la cui autorappresentazione nel 2021 era quella di un «duro che avrebbe parlato male delle donne, che ti avrebbe dato l’idea di essere sessista». Eppure lunedì mattina (ossia oggi) allo Stade de France, Petrillo, per gentile concessione della codardia istituzionale a tutti i livelli, si schiererà nella classifica dei non vedenti dei 400 metri come donna. Non c’è alcuna ambiguità biologica su Petrillo. In un documentario diceva: «Puoi vedere che sono un uomo». Ma Petrillo si sente comunque in diritto di entrare nella categoria femminile per amore della «felicità». Dove sia la felicità delle donne che non possono partecipare alle Paralimpiadi per la sua presenza, è un mistero“.

Petrillo gareggia con le donne per la codardie delle istituzioni sportive

Il Telegraph per evidenziare lo squilibrio atletico tra Petrillo e le sue avversarie, confronta i suoi risultati prima della transizione. Quando, cioè, gareggiava nelle categoria maschili.

I risultati di Petrillo sono stati  decisamente mediocri per gli standard degli sport paralimpici maschili, con record personali di 25,69 secondi nei 200 m e 58,01 nei 400. Non si sarebbe nemmeno avvicinato ai tempi minimi di qualificazione maschile a queste Paralimpiadi. Da donna, però, cambia tutto. Correndo come uomo, Petrillo ha vinto 11 titoli italiani di atletica paralimpica. Come donna, ne ha vinti 27, sei record paralimpici italiani, un posto in una finale europea e due medaglie mondiali“.

Anche la avversarie di Petrillo non sembrano entusiaste di affrontare l’italiana.

Molte avversarie sono sconcertate da come questa situazione sia andata avanti senza che nessuno facesse qualcosa, ma allo stesso tempo si sentono impotenti per fare qualcosa. Le polemiche sono aumentate quando Petrillo ha richiesto di “accedere agli spogliatoi femminili”.

Ciò che amplifica la rabbia delle donne è il fatto che il caso Petrillo alle Paralimpiadi era facilmente evitabile. Lo scorso marzo, la World Athletics ha agito in base a molteplici studi scientifici limitando le competizioni internazionali femminili esclusivamente a quelle nate femmine. Ma la World Para Athletics (Wpa) non è affatto così rigorosa”. 

«Gli atleti transgender che desiderano competere nella categoria femminile nelle competizioni WPA sono tenuti a dichiarare la loro identità di genere ai fini sportivi e a fornire la prova che il loro livello totale di testosterone è inferiore a 10 nanomoli per litro per almeno 12 mesi».

La Wpa sembra applicare una politica “basata esclusivamente sugli interessi di Petrillo, una distorta priorità dell’inclusione rispetto all’equità“.

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