Il Wall Street Journal: non è avanzato un paio di pantaloncini a Nadal o ad Agassi? Ha impiegato poco più di due ore per sbarazzarsi di Fritz
Il Wsj esalta Sinner ma fa a pezzi la Nike: una delle magliette più tetre del tennis, sembrava un ranger
Il Wall Street Journal celebra il successo di Jannik Sinner agli Us Open. Essendo comunque un quotidiano statunitense, si sofferma di più su Taylor Fritz. Sottolinea il rammarico del californiano e gli suggerisce di ripensarci tra qualche giorno: si renderà contro di quello che ha fatto. Ha riportato un tennista Usa in finale.
Sinner era un osso più dura. Un osso duro prova per chiunque. Il 23enne italiano, testa di serie qui, è una dinamo carica per tutte le superfici, che è arrivata a New York dopo aver vinto l’Australian Open e una recente messa a punto a Cincinnati.
Il Wsj scrive anche che ben presto si è capito che il Taylor più famoso non era in campo ma sugli spalti. la Taylor. Taylor Swift.
Peccato che Swift non abbia sperimentato un classico, l’epica che trasforma i fan occasionali in sociopatici del tennis. Questa arena ha prodotto partite più lunghe di cinque ore che si sono protratte nella notte. Invece Sinner ha fatto in fretta. Due ore e 15 minuti? Djokovic e Nadal non hanno nemmeno il tempo di allacciarsi le scarpe.
Il Wall Street Journal torna sull’affare doping e scrive che
L’unico mal di testa in questi Open Sinner se l’è autoinflitto. È arrivato dopo che un tribunale indipendente lo ha giudicato senza “colpa o negligenza” per un paio di test antidoping che hanno rivelato tracce di una sostanza vietata, l’anabolico clostebol. Un paio di giocatori hanno brontolato sul trattamento preferenziale, ma il tribunale ha accettato la tesi di Sinner secondo cui si trattava di una positività accidentale (il massaggiatore ha usato una sostanza vietata per curare una propria ferita).
Sinner non ha giocato da uomo sotto pressione. Ha perso il suo primo set al primo turno e poi ne ha ceduto solo un altro contro Medvedev.
Ora è in un confine per pochi. Al momento, metterei Sinner, Alcaraz (quattro major all’età di 21 anni) e il vecchio Djokovic nella prima classe del tennis maschile.
Alle loro spalle c’è una sezione premium economy con nomi come Medvedev, Alexander Zverev, Andrey Rublev, Casper Ruud, Ben Shelton, Fritz e Tiafoe, e sicuramente un nome o due che non ho menzionato.
Il Wsj poi si sofferma su Sinner:
È un talento generazionale. Ciò non ha impedito a Nike di vestirlo con una delle magliette da tennis più tetre della storia recente, un ensemble verde scuro che lo ha fatto sembrare un junior ranger a Yosemite.
È il glammy Us Open, per carità, ma quanto è difficile creare maglietta e pantaloncini appariscenti per numero 1 al mondo? Rafa non aveva da prestargli ha un paio di pantaloncini rosa che non gli vanno più? Non potrebbero provare a far entrare Sinner in una delle vecchie paia di pantaloncini da lavaggio acido di Agassi?