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Fritz: «Sinner? Penso solo che bisognerebbe essere più coerenti su tutta la linea»

In conferenza anche Sinner: «Adesso comunque so chi è mio amico e chi non lo è; perché i miei amici sanno che non lo avrei mai fatto»

Fritz: «Sinner? Penso solo che bisognerebbe essere più coerenti su tutta la linea»
2022 Londra (Inghilterra) - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Taylor Fritz ONLY ITALY

Lunedì inizia lo Us Open. Il torneo è stato preceduto dal caso di doping involontario di Sinner. Tutto il sistema tennis si è in qualche modo spaccato in due. Da un lato chi non ha mai dubitato dell’altoatesiano, dall’altro chi lo accusa di aver ricevuto un trattamento di favore in virtù della sua posizione in clasiffica. C’è anche un terzo fronte: quello dei tennisti che pensano a giocare senza fare polemica. Rienta in quest’ultima schiera anche Taylor Fritz.

Fritz: «Tante persone vengono sospese perché saltano i loro test»

L’americano in conferenza stampa riguardo la vicenda Sinner ha detto:

«Tutti hanno la loro opinione, ma alla fine non conta molto perché la verità la sanno solo lui e il suo team. Voglio credere che l’intera indagine sia stata svolta nella maniera corretta. Però vorrei dire che ci sono tante persone che vengono sospese e non possono giocare per un determinato periodo perché saltano i loro test. Certo, saltarli 3 volte è abbastanza difficile, ma ci sono delle situazioni bizzarre in cui può succedere. Tante persone vengono sospese per ragioni sfortunate, in questo caso credo che sia stato diverso non essendo avvenuta la sospensione e credo nel fatto che non ci sia stato niente di volontario. Penso solo che bisognerebbe essere più coerenti su tutta la linea, fra chi viene sospeso e chi non viene sospeso, fra chi viene squalificato e chi non viene squalificato» .

Sinner: «Adesso comunque so chi è mio amico e chi non lo è; perché i miei amici sanno che non lo avrei mai fatto»

Anche Sinner ha parlato in conferenza stampa prima dell’inizio del torneo.

«Quello che è successo? Non è l’ideale prima di uno Slam, ma so di non aver fatto niente di sbagliato. Ho dovuto giocare per mesi con questo tarlo nella mia testa e in quei momenti ricordavo a me stesso di aver rispettato le regole, come ho sempre fatto. La sentenza è stata un sollievo e adesso sono contento di essere tornato a New York».

Jannik si è separato ufficialmente dal preparatore Ferrare e dal fisioterapista Naldi:
«Per prima cosa ci tengo a dire che Giacomo e Umberto hanno avuto un ruolo importante nella mia carriera. Abbiamo lavorato insieme per due anni e abbiamo fatto un grande lavoro insieme. Adesso, a causa degli errori fatti, non mi sento più sicuro a continuare con loro. Dopo aver aspettato il risultato della sentenza, l’unica cosa di cui ho bisogno è un po’ di aria fresca».

Sinner continua:

«Sono felice che questa storia sia finalmente uscita fuori, è un sollievo per me e per il mio team provando a ripercorrere i mesi in cui è sceso in campo tenendo il segreto. Sei sempre un po’ preoccupato che a un certo punto possa uscire fuori. All’inizio avevo una visione diversa, poi è stato un po’ più complicato con ciò che abbiamo affrontato io, la mia squadra e i miei legali. Anche perché alla fine io sono un tennista, questo è ciò che mi piace fare. Ovviamente ero preoccupato per il possibile verdetto. Però alla fine, come ho spiegato, sapevo di essere un giocatore onesto e la quantità della sostanza nel mio corpo era molto bassa: c’erano moltissimi zeri prima dell’uno»

«Ogni giocatore che risulta positivo attraversa lo stesso processo, non ci sono scorciatoie o trattamenti diversi. Capisco la frustrazione di alcuni, ma forse in quei casi non sono stati in grado di spiegare in modo così dettagliato la provenienza della sostanza. Adesso comunque so chi è mio amico e chi non lo è; perché i miei amici sanno che non lo avrei mai fatto. Danni alla mia reputazione? Non è qualcosa che posso controllare», conclude Sinner.

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