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Naomi Osaka: «La maternità ha cambiato il mio modo di vedere il tennis. Prima vivevo in una bolla»

Al Guardian: «Adesso non giro più con la testa bassa nello spogliatoio. Misuro il successo con le vittorie. Quando non arrivano, sento che non sto andando bene»

Naomi Osaka: «La maternità ha cambiato il mio modo di vedere il tennis. Prima vivevo in una bolla»
archivio Image / Sport / Tennis / Naomi Osaka / foto Imago/Image Sport

Naomi Osaka sta pian piano cercando di riprendersi la scena del tennis mondiale, dopo il periodo di pausa dovuto alla maternità. L’ex numero 1 del mondo ha raccontato al Guardian come avere una figlia abbia cambiato il suo modo di vedere il tennis e il percorso che l’ha portata a maturare durante gli anni.

Osaka racconta che la maternità «Mi ha costretto a vedere la vita in un modo diverso. So che molte persone probabilmente pensano che mi sia ritirata quell’anno, ma questo mi ha reso molto più grata per questo sport e, di conseguenza, mi ha fatto capire che ci sono così tante possibilità al di fuori del tennis e ho capito che mi sarebbe piaciuto ancora giocare».

Il Guardian scrive che “dal suo ritorno, Osaka è cambiata. Sembra un po’ più sicura di sé, più a suo agio con se stessa. Lei è d’accordo. La 26enne si descrive come più tranquilla e matura, insistendo anche sul fatto che sta cercando di essere più socievole con le altre giocatrici, non girando più nello spogliatoio con la testa bassa e le cuffie attaccate permanentemente alle orecchie“.

«Sto facendo del mio meglio, cercando di fare amicizia -dice- L’altro giorno stavo passeggiando per la città e penso che [osservare le persone] sia così interessante. Ognuno ha le sue cose da fare. Prima ero in una bolla, non me ne accorgevo nemmeno o non mi prendevo il tempo per vedere cosa stavano facendo gli altri».

Osaka si descrive come una persona delirante: «La mia caratteristica delirante è probabilmente che sogno ad occhi aperti e invento uno scenario che voglio che accada e che a volte accade».

La tennista poi racconta di essere una persona molto impaziente: «Sono il tipo di persona che vuole che le cose accadano velocemente, ma mi rendo conto che il tennis ha fatto tanta strada e che queste sono le migliori giocatrici al mondo».

Osaka ora ha iniziato a  «osservare le altre madri e come sono andati i loro rientri e apprezzare il momento in cui mi trovo adesso».

Naomi Osaka: «Sto imparando a comunicare quello che sento»

È cambiato anche il suo modo di percepire e reagire alle sconfitte: «Avrei sicuramente reagito “da tennista”, cioè non parlando con nessuno, mi sarei trovata in una spirale buia. Ora cerco di comunicare apertamente quello che sento».

La tennista giapponese racconta il modo di misurare il suo successo: «L’unico modo in cui so valutare il mio successo è attraverso le vittorie. E se non le ho, sento che non sto andando bene. Ma ho affrontato alcune giocatrici davvero brave, quindi spero che i risultati arrivino lentamente».

Naomi Osaka viene da un contesto familiare non semplice.

«Vedevo spesso mia madre piangere». Il suo obiettivo era iniziare a diventare abbastanza brava a tennis da potersi permettere di aiutare economicamente la sua famiglia, e una volta che ha raggiunto il suo obiettivo, si è sentita come se non ne avesse altri.

«In un certo senso ha plasmato anche la mia personalità o il mio carattere. Ha anche fatto in modo che una volta che mi sentivo come se avessi raggiunto quell’obiettivo, non sapevo cos’altro fare. Quindi mi sono sentita bloccata. Come esseri umani, penso che tutti abbiamo degli obiettivi e una volta che li raggiungiamo, non sappiamo davvero cosa fare. Ma è stato piuttosto difficile per me pensare solo alla mia famiglia. Mi sono sempre sentita come se non fossi brava in niente tranne che nel tennis. Quindi, se questo mi fosse stato portato via, non sapevo in cosa ero brava».

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