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Gli arbitri contro le modifiche della Figc: vogliono una soluzione condivisa e non imposta

Il presidente Pacifici ha scritto alla Figc che il documento federale “non era stato preventimamente anticipato, diversamente da quanto concordato”

Gli arbitri contro le modifiche della Figc: vogliono una soluzione condivisa e non imposta
As Roma 09/02/2023 - Assemblea straordinaria elettiva di Lega Pro / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

L’Aia non ha gradito le modifiche che la Figc e Gravina intendono fare sulle modalità di elezione del presidente. Secondo quanto appreso dall’Ansa, Carlo Pacifici (presidente dell’Aia) e tutto il comitato nazionale Aia chiedono che la discussione sui regolamenti e su eventuali modifiche per l’assemblea elettiva venga stralciata dall’ordine del giorno del consiglio della Figc in programma martedì.

L’Aia vuole arrivare a una soluzione “condivisa e non imposta“, e lamenta di essere venuta a conoscenza dei piani Figc solo a pochi giorni dalla riunione, parlando dunque di “modalità inaccettabile” e di “questione di metodo“. Il documento per il consiglio federale non era “stato preventimamente anticipato…diversamente da quanto concordato“, scrive Pacifici alla Figc, un fatto per il quale il presidente Aia si definisce amareggiato.

Gravina rivoluziona l’Aia: il presidente sarà eletto a suffragio universale (CorSport)

Si prospettano grandi novità per il futuro degli arbitri italiani e per l‘Aia, l’associazione italiana arbitri. Secondo il progetto di riforma varato da Gravina, il presidente dell’Aia potrebbe essere eletto a suffragio universale e non più dai responsabili di sezioni. L’obiettivo è eliminare politicizzazione dell’associazione e le lotte intestine. Lo fa sapere il Corriere dello Sport.

Scrive il CorSport:
La forma di democrazia più alta per eleggere il numero uno dell’Associazione Italiana Arbitri: non più tramite la scelta politica dei responsabili di sezione, che oggi una volta in carica scelgono da soli il presidente nazionale con tutto ciò che ne consegue in termini di mercimonio di voti, bensì a suffragio universale, dando tutti gli associati maggiorenni la possibilità di esprimere una preferenza diretta. Avrebbero voce in capitolo più di 30 mila persone. È la rivoluzione preparata dal numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina, nata per esigenza (i nuovi principi informatori del Coni) ma divenuta un’occasione forse irripetibile per arginare una politicizzazione dilagante dentro un movimento arbitrale pieno di infiltrazioni, oggetto di costanti pressioni da parte dei club e dilaniato da lotte intestine acuite in seguito all’addio dell’ex presidente Trentalange e alla cacciata dall’ex procuratore arbitrale D’Onofrio, finito al centro di uno scandalo per traffico di stupefacenti.

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