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Se Calzona avesse letto Ranieri sulla costruzione dal basso, non avrebbe preso gol col Frosinone (Corsport)

Sta salvando il Cagliari. A Repubblica disse: «Del calcio di oggi non sopporto che per forza si debba iniziare l’azione dal basso. Non lo capirò mai»

Se Calzona avesse letto Ranieri sulla costruzione dal basso, non avrebbe preso gol col Frosinone (Corsport)
Db Torino 21/08/2023 - campionato di calcio serie A / Torino-Cagliari / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Claudio Ranieri

Se Calzona avesse letto Ranieri sulla costruzione dal basso, non avrebbe preso gol col Frosinone. Lo scrive Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport. Ricordiamo che Ranieri, dopo aver portato il Cagliari in Serie A, lo sta guidando verso quella che sarebbe una incredibile salvezza. Al momento i sardi sono quattordicesimi con 31 punti, quattro di vantaggio sul Frosinone terzultimo.

Scrive il Corsport.

Ranieri è la certezza che in un calcio di scienziati c’è posto ancora per l’artigiano, per chi in bottega sa come muoversi, come elaborare un’idea, come forgiarla, fregandosene delle mode. Prima che iniziasse la stagione, in una bella intervista concessa a Emanuele Gamba de La Repubblica, ha detto: «Del calcio di oggi non sopporto che per forza si debba iniziare l’azione dal basso. Non lo capirò mai. Tanto poi tutti studiamo come impostano gli altri e cerchiamo subito di rubare palla». Lo avesse letto Calzona, forse non avrebbe preso quel gol dal Frosinone. E a chi divide la categoria degli allenatori fra risultatisti e giochisti (e Ranieri ovviamente è catalogato nel partito del risultato), vorremmo chiedere: a San Siro il Cagliari ha fatto risultato giocando male?

La costruzione dal basso e il Napoli di Calzona

Dal Napolista:

Martedì scorso al Santiago Bernabeu si è giocata Real Madrid-Manchester City finita 3-3. Soprattutto a inizio secondo tempo, quando la squadra di Ancelotti ha pressato alto e con intensità, il portiere di Guardiola (Ortega) invece di assecondare gli onanisti del football, ha messo il suo bel piedone sotto la palla e l’ha lanciata cinquanta metri più avanti. Magari perché loro hanno Haaland (ma il Napoli ha Osimhen), magari perché l’erba era troppo alta. Fatto sta che anche la squadra del mitico Pep ha rinunciato alla costruzione dal basso. Perché l’ideologia va bene ma mai a scapito dell’intelligenza. Evidentemente Calzona e i difensori del Napoli martedì sera Real-City non l’hanno vista. E così si sono divertiti ad assecondare una delle più demoniache perversioni del calcio contemporaneo: la costruzione dal basso (va letta con tono fantozziano, come quando pronunciava Corazzata Potemkin).

Per due volte il Napoli ha regalato il pareggio al Frosinone con la costruzione dal basso. Una bella, canonica. Si sono posizionati come da manuale. Due difensori e Meret al centro che perde tempo (a Napoli si dice si intallea), l’avversario arriva, gli sporca il pallone e Cheddira segna. Nel secondo caso, il portiere friulano è stato costretto da Rrahmani da un improvviso lancio lungo che potremmo definire alla Donnarumma, cioè sui piedi degli avversari. In tre tocchi sono andati in porta, ancora con Cheddira che a Bari stanno piangendo coi lacrimoni. La squadra di Di Francesco si è persino divorata il 2-3 con un liscio a un metro dalla porta che finirà nel museo degli orrori del calcio.

 

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