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Napoli sarà sepolta come Pompei, l’apocalittico documentario svizzero sui Campi Flegrei (Corrmezz)

È su Youtube: ricostruzioni animate con la Chiesa di San Francesco da Paola in fiamme e scenari post-atomici

Napoli sarà sepolta come Pompei, l’apocalittico documentario svizzero sui Campi Flegrei (Corrmezz)

Napoli sarà sepolta come Pompei, l’apocalittico documentario svizzero sui Campi Flegrei. Ne scrive il Corriere del Mezzogiorno con Roberto Russo.

Per Rsi, la tv pubblica svizzera di lingua italiana, non abbiamo scampo: un’eruzione ai Campi Flegrei distruggerà anche Napoli, coprendola sotto trenta metri (sic!) di materiale vulcanico; causerà problemi gravi in tutto il Meridione d’Italia e avrà importanti ripercussioni su buona parte del continente europeo. Da alcuni giorni circola su YouTube un documentario del canale televisivo elvetico dal titolo quanto mai esplicito: «Napoli, il supervulcano che minaccia l’Europa». Un reportage di 42 minuti e 24 secondi da far tremare i polsi a chi lo guarda. A partire dalle ricostruzioni animate che mostrano piazza del Plebiscito raggiunta e sommersa dalle nubi ardenti, la Chiesa di San Francesco da Paola distrutta con fiamme che escono dai finestroni, le due statue equestri abbattute; infine una visione d’insieme con una Napoli completamente sommersa da una coltre di pesante cenere e sullo sfondo, risparmiata dalla catastrofe, la sola collina di San Martino, un paesaggio postatomico.

Durante il programma si possono ascoltare frasi come questa: «Su Napoli incombe una minaccia, un pericolo che spaventa l’Europa, alcuni scienziati ritengono che i Campi Flegrei siano responsabili della scomparsa dell’uomo di Neanderthal, 40 mila anni dopo ci sono segnali di risveglio, la catastrofe potrebbe avvenire in qualsiasi momento». E ancora: «Il vulcano dei Campi Flegrei contiene ormai così tanta lava e tanta pressione che il cataclisma è inevitabile e inizia alla Solfatara».

Campi Flegrei, cosa disse il vulcanologo De Natale

Giuseppe De Natale, vulcanologo e sismologo di Ingv ha risposto a numerose domande sull’andamento del fenomeno del bradisismo ai Campi Flegrei novando innanzitutto a spiegare il motivo di così tante tesi a riguardo. L’intervista è di Roberto Russo.

«Lo studio di questi fenomeni dagli anni ’80, e molti risultati delle nostre ricerche oggi sono considerati acquisiti nell’interpretazione degli un rest (agitazione, ndr) nelle caldere di tutto il mondo. Personalmente, credo sia di fatto accertato che il bradisismo in atto non coinvolga fenomeni di intrusione di magma negli strati superficiali: a nostro avviso, l’aumento di pressione nel sottosuolo che spiega il sollevamento del suolo e la sismicità è dovuto al riscaldamento ed espansione degli acquiferi superficiali, dovuti ai gas roventi provenienti dalla camera magmatica principale, localizzata a circa 8 km di profondità. (…) Fermo restando quindi che a mio avviso non c’è magma a bassa profondità, è chiaro che, poiché il sollevamento del suolo è correlato all’aumento di pressione nel sottosuolo, finché il sollevamento progredisce la sismicità può solo aumentare: sia in frequenza che in magnitudo massima. Inoltre, se la pressione interna al sistema continua ad aumentare, prima o poi diverrà insostenibile dalle rocce superficiali, che collasseranno provocando un’eruzione: senza magma superficiale, l’eruzione sarebbe di tipo freatico, ossia con esplosione di vapore, gas e detriti delle rocce fratturate».

In questi mesi ci sono state scosse di forte intensità, poi sia il numero che l’intensità sono diminuite ma non significa, spiega il vulcanologo che il fenomeno si stia esaurendo «Il fatto che da un paio di settimane si osservi un sollevamento quasi nullo ed una sismicità molto più bassa che nelle settimane precedenti, di per sé non ha molto significato».

Cosa potrebbe succedere?

«Il bradisismo attuale è un fenomeno tremendamente serio, che potrebbe finire domani ma, più probabilmente, durare per molti anni ancora con un continuo crescendo dei fenomeni associati, come ad esempio la sismicità. (…) È chiaro che il bradisismo può anche terminare da un momento all’altro come accadde nel 1972 e nel 1984; ma è molto probabile che possa durare ancora anni, forse decenni. Con fenomeni sempre più marcati, che richiederanno una gestione sempre più complessa. Teniamo conto che la sismicità in quest’area potrebbe raggiungere magnitudo 5, che vuol dire circa trenta volte più forti di quelli maggiori accaduti finora: terremoti di magnitudo 5 a 2-3 chilometri di profondità farebbero davvero molto male agli edifici circostanti».

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