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Maxi-frode sui fondi Pnrr: arrestato il presidente della Pistoiese calcio

Tra gli indagati, secondo La Nazione, Stefan Lehmann, l’imprenditore tedesco che rilevò la società nel gennaio del 2022 per poi cederla allo stesso De Simone un anno e mezzo dopo

Maxi-frode sui fondi Pnrr: arrestato il presidente della Pistoiese calcio

Una maxi frode da 600 milioni per ottenere in modo fraudolento i fondi del Pnrr è l’oggetto di un’inchiesta della procura di Roma allargata a quella di Venezia e poi in Europa. Ne scrive oggi iIL Sole 24ore

I soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinati a finanziare le Piccole e medie imprese e «potenzialmente» il bonus facciate erano finiti in conti correnti «coperti» tra Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Lituania, Paesi Bassi, Slovacchia e Svizzera. Un «sistema» di riciclaggio che aveva lo scopo di far sparire nel nulla i finanziamenti ottenuti illecitamente da una rete di società sparse su tutto il territorio nazionale, reso «raffinato» dall’utilizzo dell’Intelligenza artificiale sfruttata per produrre in se- rie documenti falsi.

Per 23 persone sono quindi state emesse le ordinanze di custodia cautelare.

Tra loro anche il presidente della squadra di calcio Pistoiese che gioca in D. Gli inquirenti hanno accertato che gli indagati, appoggiandosi anche a professionisti, presentavano falsi progetti per ottenere i finanziamenti del Pnrr.

La Nazione precisa

Una fine annunciata. All’alba di ieri mattina Maurizio De Simone, ’patron’ dell’Us Pistoiese 1921, è stato arrestato dai militari della guardia di finanza di Pistoia. Il garante del trust Orange, che controlla il club arancione, risulta coinvolto in una maxi-frode milionaria relativa a fondi Ue e Pnrr. Al pari di Stefan Lehmann, l’imprenditore tedesco che rilevò la società nel gennaio del 2022 per poi cederla allo stesso De Simone un anno e mezzo dopo: anche lui risulta essere tra gli arrestati dalle Fiamme gialle”

La ricostruzione dei fatti

“Lo stesso De Simone, peraltro, a fine 2022 era stato iscritto al registro degli indagati dalla procura di Avellino insieme ad altre persone per una presunta truffa da 15 milioni di euro legata proprio ai ’bonus facciate’. Lehmann, invece, nello stesso periodo era finito tra gli indagati in un’inchiesta della procura di Venezia per presunti milionari mancati versamenti sull’Iva. Filoni, questi, che potrebbero essere collegati alla maxi frode emersa ieri.

Secondo quanto ricostruito, nell’ambito dell’indagine condotta dai finanzieri di Venezia, De Simone avrebbe ottenuto nel 2022 dalla Società Simest 150mila euro di fondi legati al Pnrr, grazie a un bando per imprese a cui avrebbe partecipato con un’azienda di cui risultava amministratore. L’impresa, che ha sede ad Avellino, avrebbe percepito questi fondi mai impiegati poi per i progetti presentati. I contributi percepiti sarebbero stati poi ceduti (con passaggi tracciati nell’indagine condotta dai finanzieri di Venezia) ad un’altra società che a sua volta li avrebbe girati all’Us Pistoiese 1921. L’attività di indagine è stata portata avanti attraverso riscontri telematici, una vasta acquisizione documentale, e il tracciamento di bonifici bancari con cui le società (di fatto create ad hoc) facevano transitare di volta in volta piccole somme.

Ma c’è di più, ovviamente. In particolare un’indagine parallela a quella condotta a Venezia, che vede coinvolto in prima persona Maurizio De Simone e, di riflesso, anche l’Us Pistoiese 1921. La Procura di Pistoia ha avviato un’inchiesta dal 2023, che vede al lavoro gli uomini della Guardia di Finanza di Pistoia, sotto la direzione dei sostituti procuratori Linda Gambassi e Luisa Serranti. L’ipotesi di reato per De Simone, nell’ambito dello svolgimento del suo ruolo all’interno della società arancione, sarebbe quella di bancarotta fraudolenta, falsa comunicazione sociale, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e indebita compensazione di imposte”.

 

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