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Zillani: Acerbi assolto per “buona fede”, non è uno scherzo; dal calcio italiano è tutto

Il giornalista aggiunge su X: Thuram non vede l’ora di raccontare al papà che Juan Jesus ha avuto le traveggole.

Zillani: Acerbi assolto per “buona fede”, non è uno scherzo; dal calcio italiano è tutto
Db Milano 17/03/2024 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Francesco Acerbi-Yann Sommer

Il giornalista Paolo Zillani ha commentato su X il verdetto della sentenza su Francesco Acerbi per le parole razziste rivolte verso Juan Jesus durante Inter-Napoli. Ricordiamo che il difensore nerazzurro è stato assolto senza nessuna giornata di squalifica per mancanza di prove.

Caso Acerbi, il commento di Zillani

Acerbi assolto ma Juan Jesus evita la squalifica: il giudice sportivo riconosce la sua “buona fede”, è l’unico ad avere capito male
Non è uno scherzo. Lo scrive Mastrandrea nella motivazione della sentenza con cui ha assolto oggi il difensore dell’Inter: il “contenuto discriminatorio” dell’insulto è stato percepito solo da Juan Jesus che per questo ha sollevato il polverone, ma “in buona fede”. Insomma, per questa volta passi… Marconi (Pisa), Santini (Padova) e Lerda (Pro Vercelli) sentitamente ringraziano per le 10 giornate ricevute. Dal calcio italiano è tutto: avanti tutta contro il razzismo. 

Il giornalista ironizza sulla testimonianza di Marcus Thuram:

ULTIMORA + + + MARCUS THURAM NON VEDE L’ORA DI RACCONTARE A PAPÀ LILIAN CHE ACERBI NON HA MAI DETTO “NEGRO” A JUAN JESUS, È JUAN JESUS AD AVERE AVUTO LE TRAVEGGOLE + + + 

Il difensore nerazzurro assolto

Rilevato che nella fattispecie la sequenza degli avvenimenti e il contesto dei comportamenti è teoricamente compatibile anche con una diversa ricostruzione dei fatti, essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa ma rimanendo il contenuto gravemente discriminatorio confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale;

Ritenuto pertanto che non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata.

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