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Video hard, la Roma si ritiene vittima di un atto esterno diffamatorio e destabilizzante (Corsera)

Davanti al procuratore il club avrebbe anche rimarcato il fatto di essere un’azienda privata e di non comprendere il perché, per fatti di ambito giuslavoristico, debba confrontarsi con la giustizia sportiva.

Video hard, la Roma si ritiene vittima di un atto esterno diffamatorio e destabilizzante (Corsera)
Tirana (Albania) 25/05/2022 - finale Conference League / Roma-Feyenoord / foto Image Sport nella foto: Dan Friedkin

La complicatissima vicenda della Roma che ha visto protagonista una sua dipendente, ora ex, a cui è stato sottratto il cellulare con un video hot privato che è stato diffuso sui social, sembra non arrivare alla fine. Ha fatto infatti scalpore il fatto che la ragazza in questione e il sui fidanzato siano stati licenziati dal club giallorosso per questo motivo. Ieri la Roma, nella persona dell’avvocato Lorenzo Vitali, è stata ascoltata al Procuratore Chinè che non indagata sul licenziamento, che è materia del giudice del lavoro. Ma sulla responsabilità dei giocatori che avrebbero condiviso il video sui loro smartphone

Il Corriere della Sera scrive che “sui tesserati pende il rischio squalifica per aver violato il principio di lealtà (articolo 4 del Codice di giustizia sportiva) mentre sulla Roma una sanzione per «responsabilità oggettiva»”.

Così, nell’ora abbondante di colloquio, la Roma ha ribadito la sua posizione sulla dinamica dei fatti, la stessa della nota fatta uscire dopo lo scoppio del caso per respingere le accuse di sessismo attribuendo il licenziamento alla «violazione del codice etico» da parte dei due dipendenti. E ha aggiunto di ritenersi «vittima di un atto esterno diffamatorio volto a destabilizzare il club» visto che «l’operato è stato corretto e legittimo», nonché di aver scelto un importante studio penale per perseguire eventuali condotte scorrette. Davanti al procuratore il club avrebbe anche rimarcato il fatto di essere un’azienda privata e di non comprendere il perché, per fatti di ambito giuslavoristico, debba confrontarsi con la giustizia sportiva. Dopodiché ha assicurato che «farà tutto il possibile per fare luce sulla vicenda» e che c’è «fiducia nella procura federale e collaborazione con tutti gli organi competenti». Ma che «per noi non sono emersi elementi di accusa nei confronti di calciatori delle giovanili».

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