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Papa Francesco nel suo libro racconta che amava le canzoni italiane, «O sole mio» e «Dove sta Zazà»

“Da bambino i genitori ci portavano nel cinema di quartiere. Ricordo in particolare “Roma città aperta” di Rossellini: un capolavoro. Ma anche “Paisà” o “Germania anno zero”, o ancora “I bambini ci guardano” di Vittorio De Sica”

Papa Francesco nel suo libro racconta che amava le canzoni italiane, «O sole mio» e «Dove sta Zazà»

Uscirà in libreria dal 19 marzo per Harper- Collins «Life. La mia storia nella Storia», l’autobiografia di papa Francesco. Aldo Cazzullo ne ha tratto alcune parti sul Corriere della Sera per raccontare a grandi linee la vita dell’uomo prima che del papa.

Nel libro si parla di nonna Rosa e nonno Giovanni, i suoi nonni paterni piemontesi, «parlavano piemontese; per questo il piemontese è stata la mia prima lingua madre»

I racconti sui film e le canzoni italiane

«I genitori ci portavano nel cinema di quartiere a vedere i film del dopoguerra. Li ho visti tutti. Ricordo in particolare “Roma città aperta” di Rossellini: un capolavoro. Ma anche “Paisà” o “Germania anno zero”, o ancora “I bambini ci guardano” di Vittorio De Sica. Altra cosa invece è “La strada”, il film che ho amato di più e che ho visto quando ero già più grande: non c’entra con la guerra, ma mi piace citarlo perché Federico Fellini ha saputo puntare i riflettori sugli ultimi». Tra le canzoni, il piccolo Jorge amava in particolare «O sole mio» e «Dove sta Zazà».

Nel libro il Papa parla di Maradona, Messi e della passione per il calcio, ma spiega perché non guarda in tv le partite dell’Argentina. «Era il 15 luglio 1990. Mentre con i confratelli stavamo guardando la televisione nella sala di ricreazione, vennero trasmesse delle scene poco delicate, per usare un eufemismo, qualcosa che non faceva di certo bene al cuore. Niente di osé, per carità, ma una volta tornato in stanza dissi tra me e me: “Un prete non può guardare queste cose”. E così l’indomani, alla messa per la festa della Madonna del Carmelo, feci il voto di non guardare più la tv!».

Già per finale dei mondiali del 2022 era uscita la notizia che il Papa non avrebbe guardato il match in quanto dal 15 luglio 1990, pochi giorni dopo la sconfitta dell’Argentina alla finale di Italia 90, non guardava più la televisione. Il calcio non c’entra, fece un voto alla Vergine del Carmelo, “la tv non fa per me”. Non guarda neanche il San Lorenzo Almagro, la squadra che andava a vedere da bambino allo stadio e di cui aveva la tessera da arcivescovo di Buenos Aires: “C’è una guardia svizzera che ogni settimana mi lascia i risultati”, ha confidato. Nel suo appartamento, la suite 201 di Casa Santa Marta, non c’è un televisore. E poi il Papa è Papa di tutti, non appartiene più alla sua nazione.

 

 

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