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Paolucci: «l’idea dello stadio a Bagnoli offende l’intelligenza di noi napoletani»

De Laurentiis è il presidente del Napoli non il padrone di Napoli. È una proposta irrealizzabile, contro leggi e piani vigenti, soprattutto contro il futuro di Napoli

Paolucci: «l’idea dello stadio a Bagnoli offende l’intelligenza di noi napoletani»

Paolucci: «l’idea dello stadio a Bagnoli offende l’intelligenza di noi napoletani».

Ecco l’articolo scritto da Massimo Paolucci per il Napolista.

Nuovo stadio a Bagnoli? Per commentare questa “clamorosa sciocchezza” di Aurelio De Laurentiis forse sarebbe sufficiente rispondere: presidente, “ma ci faccia il piacere”!

E poi aggiungere, per restare nell’ambito cinematografico tanto caro ad ADL, un’altra indimenticabile battuta del grande Totò: “E si ricordi bene che qui non siamo in America, qui siamo a Napoli, e come si dice – ‘cca nisciuno è fesso -” (Ladri, 1959).

Si, ‘cca nisciuno è fesso, e non ci lasciamo “abbagliare” da una proposta irrealizzabile, contro leggi e piani attualmente vigenti, contro il buon senso, e soprattutto contro il futuro di Napoli.

Sono un tifoso accanito, da 55 anni non perdo una partita, qualche mese fa ero ad Udine a festeggiare lo scudetto, ma il futuro di Napoli viene sempre prima di qualsiasi altro interesse.

Diciamolo forte e chiaro: è una bestemmia anche solo pensare di sacrificare il rilancio turistico e civile dei campi flegrei alla costruzione di un nuovo stadio.

No, dopo tanti anni di attesa, a bonifica ultimata, non si possono buttare nel cestino progetti che possono dare una ulteriore grande accelerazione alla crescita turistica della nostra città.

Nessuna persona di buon senso può pensare di aggravare la congestione, ed il problema delle vie di fuga, in un’area contigua a quella del bradisismo.

Ma come si fa ad ipotizzare che al posto del grande parco verde venga messa in opera una nuova grande colata di cemento che (solo per lo stadio) dovrebbe impegnare un’area più grande di due piazze del Plebiscito?

Solo chi non ama Napoli può pensare di realizzare, a Bagnoli, una nuova barriera tra il mare e la città.

Dunque, nessun equivoco. Rispetto per il presidente che ha salvato il calcio Napoli, che grazie a Spalletti e Giuntoli ci ha fatto vincere il terzo scudetto, ma nessuna confusione di ruoli.

Aurelio De Laurentiis è il presidente del calcio Napoli non il nuovo padrone di Napoli.

E quando il suo delirio di onnipotenza straripa, offendendo l’intelligenza di noi napoletani trattandoci come dei creduloni incolti, reagiamo come ci ha insegnato Eduardo De Filippo.

Rispondiamo con un sorriso accompagnato da un grande “pernacchio”. Quello di testa e di petto.

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