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Juan Jesus: «Le leggi sul razzismo non vengono rispettate, chi insulta ha un cervello piccolo»

In un video dell’Ssc Napoli: «A noi dispiace, perché siamo tutti uguali: bianchi, neri, gialli… Tanti esseri umani non hanno la consapevolezza che possono ferire».

Juan Jesus: «Le leggi sul razzismo non vengono rispettate, chi insulta ha un cervello piccolo»
Napoli 23/01/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Salernitana / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza gol Nunes Jesus Juan Guilherme

Il 15 marzo il difensore del Napoli Juan Jesus ha registrato un video-messaggio per sensibilizzare sul tema del razzismo; insieme a lui c’era anche Mane, calciatore delle giovanili. Il video è stato caricato oggi sul canale YouTube azzurro.

Le dichiarazioni di Juan Jesus

«Il razzismo è una situazione che viviamo da tanto tempo. Purtroppo ci sono leggi che non vengono rispettate. A noi dispiace, perché siamo tutti uguali: bianchi, neri, gialli… Negli stadi ci sono ancora episodi di razzismo, tanti esseri umani devono ancora crescere e non hanno la consapevolezza che può ferire tanto persone».

Un messaggio a un giovane calciatore che soffre di episodi razzisti:

«Essere forte. Sappiamo comunque che chi ti accusa ha un cervello piccolo. Devi pensare che sei perfetto così, vuoi realizzare i tuoi sogni, devi essere forte di mente e avere un carattere forte. Poi bisogna parlare, con i dirigenti, il mister, e dire di aver subito offese razziste».

Il brasiliano ha accusato Acerbi di insulti razzisti

L’editoriale sul Corriere dello Sport di Cristiano Gatti sul caso razzismo tra Acerbi e Juan Jesus.

Peccato che il tema non sia Acerbi, se sia buono o cattivo. Il puro e semplice problema è che gli addebitano una colpa pesante, casualmente vietatissima dai regolamenti, proprio i regolamenti pretesi a furor di popolo per mettere fuori dagli stadi quella brutta roba chiamata razzismo. Capolavoro, come scelta di tempo: nella domenica idealista della campagna contro il razzismo, lui non ritiene di insultare Juan Jesus dicendogli stupidino e sciocchino, ma negro.

Fatalità, quello non è per niente bianco. Il procuratore di Acerbi ci fa sapere che sarà anche successo qualcosa, ma il suo assistito non ha detto quella parola: diamola per buona, spiegasse lo stesso procuratore perché e per cosa il suo assistito allora abbia chiesto scusa, perché ha parcheggiato male? Ogni volta montiamo la fiera dell’ipocrisia. Gira e rigira, c’è sempre un ma tra noi e un mondo decente. Con quel ma, paracadute e foglia di fico, ne usciamo ogni volta peggiori di prima“.

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