In difesa Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Olivera al posto di Mario Rui. A centrocampo giocano Anguissa, Lobotka e Traorè. Kvara e Politano completano il tridente

Alle 20:45 a San Siro inizierà la sfida di campionato tra l’Inter e il Napoli. I nerazzurri, in vetta alla classifica della Serie A, cercheranno di allungare ulteriormente il loro vantaggio. Gli azzurri cercando riscatto e la possibilità di lottare almeno per il quinto posto e la zona Europa.
Le formazioni ufficiali.
NAPOLI (4-3-3): 1 Meret; 22 Di Lorenzo, 13 Rrahmani, 5 Juan Jesus, 17 Olivera; 99 Anguissa, 68 Lobotka, 8 Traoré; 20 Politano, 81 Raspadori, 77 Kvaratskhelia.
A disposizione: 14 Contini, 95 Gollini, 3 Natan, 6 Mario Rui, 9 Osimhen, 18 Simeone, 20 Zielinski, 24 Cajuste, 26 Ngonge, 29 Lindstrom, 30 Mazzocchi, 32 Dendoncker, 55 Ostigard. Allenatore: Francesco Calzona.
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 28 Pavard, 15 Acerbi, 95 Bastoni; 36 Darmian, 23 Barella, 20 Calhanoglu, 22 Mkhitaryan, 32 Dimarco; 9 Thuram, 10 Lautaro.
A disposizione: 12 Di Gennaro, 77 Audero, 2 Dumfries, 6 De Vrij, 14 Klaassen, 16 Frattesi, 17 Buchanan, 21 Asllani, 31 Bisseck, 49 Sarr, 50 Stankovic, 70 Sanchez. Allenatore: Simone Inzaghi.
Il Napoli contro l’Inter chiude un mini-ciclo dopo essersi buttato via (Corsport)
Il Napoli contro l’Inter senza Zielinski e probabilmente anche senza Osimhen. Ne scrive il Corriere dello Sport con Antonio Giordano.
A San Siro, contro una corazzata che si porta appresso l’umore sballottato dal Cholo, ci va senza Zielinski – c’è ma non si vede – probabilmente pure priva di Osimhen, con i codici di un calcio ancora tanto difettato soprattutto nella fase difensiva e però con l’orgoglio di chi non può buttarsi via ancora: l’ha già fatto, brutalmente, e ora che ha 90 minuti a disposizione per alimentare un sogno neanche tanto piccolo, vuole pensare che sia possibile attrezzare un miracolo che cosparga il club di benessere.
Il passaggio di consegne è ormai da calendarizzare, chiude un mini-ciclo e può invece aprirne un altro, e a San Siro lo scudetto ondeggia tra il passato e il futuro, più opaco per il Napoli, che sa niente di sé.