Domina e vince il Gran Premio del Qatar prima tappa del motomondiale. Alle sue spalle Binder e Martin

Il re è sempre Bagnaia: quando il gioco si fa duro, i Bagnaia cominciano a giocare.
Sembrava in difficoltà Pecco Bagnaia ieri quarto nella prima gara sprint del Motomondiale. Oggi invece il due volte campione del mondo ha dominato il primo MotoGp praticamente dal primo giro. È stata una grande vittoria davanti a Binder e Martin.
Bagnaia: «La celebrità mi interessa il giusto. Marquez? Io penso solo ad aprire il gas in pista»
Bagnaia, due volte consecutive campione del mondo in MotoGp, intervistato dal Paìs. Domani comincia il motomondiale in Qatar.
Vedi Marc Marquez come un rivale per il titolo?
«Vedremo. Siamo qui in Qatar per lottare, competere e scoprire chi sarà il principale rivale da battere. Ha sicuramente delle possibilità, la moto è forte ed è Marc Marquez. Sono sicuro che sarà competitivo, ma io sto solo pensando di andare veloce».
Ti ha infastidito il suo arrivo in Ducati e il rumore mediatico che ne è seguito?
Bagnaia: «No, per niente, sapevo che quella possibilità era nell’aria. Quando l’ho visto accadere ho pensato: “È normale scappare dalla Honda per salire sulla Ducati”. L’ho preso come una cosa ovvia. Sono un pilota e devo aprire il gas. Quello che fanno gli altri piloti che sono in altre squadre non dipende da me».
Essere in grado di batterlo con la stessa moto è qualcosa che ti eccita?
«L’importante per me è vincere, il resto non mi interessa, non contro chi o quale moto. Se Marc è al livello che ha mostrato in passato, di sicuro sarà una bella lotta. La mia mentalità è che si può imparare molto da un pilota del genere, ma in questo momento direi che è lui che deve imparare di più, perché il cambiamento è molto grande».
Tieni sempre e un profilo basso, non ti interessa la celebrità?
Bagnaia: «Mi interessa il giusto e normale. Andare agli eventi e fare cose belle che ti vengono proposte nella tua quotidianità va bene. Amo la mia vita e non la cambierei per niente. Per me, l’importante è essere felici, stare bene a casa, con la famiglia e la mia fidanzata, ci siamo sposati in estate. Questo mi permette di essere calmo e veloce».
Non perdi mai la tua compostezza né entri in scontri dialettici con altri piloti, non ti piace o non ne ha bisogno?
«Non sono mai entrato nelle battaglie psicologiche (mind games), per me la differenza la fai solo in pista. Vado per la mia strada, non sono influenzato da quello che dice la gente».
Non controlli i media e i social media?
«Devo ammetterlo, a volte lo faccio per ridere. Mi piace leggere, sì. Non mi influenza, e li guardo molto di notte, prima di andare a dormire. Ci sono alcune cose che mi motivano ad andare più veloce. A Valencia, l’anno scorso, quasi tutti i tifosi erano per il “yes we can”, e questo mi ha dato molta energia per dimostrare che no, non potevano».