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Cubarsì e gli altri: la crisi ti fa uomo, gli adolescenti del Barça smentiscono la retorica della gavetta

El Mundo: “Uno per linea, in difesa, centrocampo e attacco, i tre mettono anima, ritmo e gol dove non è più possibile mettere più soldi”

Cubarsì e gli altri: la crisi ti fa uomo, gli adolescenti del Barça smentiscono la retorica della gavetta
Barcelona's Spanish defender #33 Pau Cubarsi (R) and Napoli's Nigerian forward #09 Victor Osimhen vie for the ball during the UEFA Champions League last 16 second leg football match between FC Barcelona and SSC Napoli at the Estadi Olimpic Lluis Companys in Barcelona on March 12, 2024. (Photo by LLUIS GENE / AFP)

Cubarsì e gli altri: la crisi ti fa uomo, gli adolescenti del Barça smentiscono la retorica della gavetta

“La crisi li ha fatti uomini. Non c’è altra scelta. Le situazioni avverse nascondono opportunità e, tra le tante avversità del Barça, i calciatori imberbi sembrano scappare dall’ombra. Cubarsí, Fermín e Lamine Yamal lo hanno fatto nel giorno in cui servivano gli uomini, come dice spesso Simeone”. E’ la nota che tutta la stampa spagnola, e non solo, sottolinea dopo la vittoria del Barcellona. Gli adolescenti terribili, che non tremano, che non hanno paura. Che sviliscono tutta la retorica della gavetta e del “nonnismo” in senso lato che piace tanto a noi italiani. Lo scrive nel suo editoriale sul Mundo anche Orfeo Suarez.

“Uno per linea, in difesa, centrocampo e attacco, i tre mettono anima, ritmo e gol dove non è più possibile mettere più soldi. Quello che arriverà con questo passaggio ai quarti di Champions League non è la manna, ma aiuta un club che non deve dimenticare dove trova sempre prova di vita: La Masía”.

L’eroe della serata è il piccolo grandissimo Cubarsì, che ha fermato Osimhen, “che non è uno qualunque”. Ma tutti e tre, 20 anni (Fermín), 17 (Cubarsí) e Yamal (16), sono stati tre pilastri nel giorno in cui Lewandowski non si è presentato fino a ricevere il regalo incartato da Gundogan e Sergi Roberto per chiudere la partita. Tra Cubarsí e Yamal non fanno in due gli anni del polacco.

La situazione attuale non consente a Xavi di dosarli, anche se il Barça dovrebbe imparare da quanto accaduto con Ansu Fati, Gavi o Pedri. Hanno la qualità per giocare ai massimi livelli, ma i loro fisici non sono ancora configurati per il carico di questi programmi disumani”.

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