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C’è un caso Fabrizio Romano in Danimarca dove dubitano della sua deontologia

L’accusa: “Un’azienda contatta i club, loro pagano, poi Romano fa pubblicità al club e al giocatore”. Il giornalista al Napolista: «già avviata un’azione legale»

C’è un caso Fabrizio Romano in Danimarca dove dubitano della sua deontologia

C’è un caso Fabrizio Romano in Danimarca. Dove hanno espresso dubbi sulle pratiche giornalistiche utilizzate sul noto giornalista esperto in calciomercato per ottenere informazioni in anteprima. Una questione di deontologia. Il polverone è scoppiato a seguito di un articolo della testata scandinava Tispbladet. A riportare la notizia in Italia è un articoli di Valerio Moggia su Minutidirecupero.it.

La vicenda nasce da un piccolo battibecco tra Romano e il Copenhagen. Il giornalista aveva scritto su X che Roony Bardghji, 18enne promessa del calcio svedese in forza al club della capitale danese, non aveva ancora giocato nel 2024 perché non intende rinnovare il suo contratto. La smentita della notizia è arrivata direttamente dal club danese. Una dinamica molto comune nel calcio. Tuttavia il giornalista di Tipsbladet, Troels Bager Thøgersen, un esperto di calciomercato danese ha accusato Romano di fare spesso “favori ad alcuni procuratori in cambio di informazioni esclusive“. Che da noi, e forse non solo da noi, è l’abc del giornalismo a ogni livello e in ogni campo. Il giornalismo è sempre do ut des, altrimenti le notizie non le hai. È un caposaldo da tenere ben chiaro.

I dubbi sulle pratiche giornalistiche di Fabrizio Romano

Scrive Thøgersen: “Devo dire che spesso Romano fa dei favori agli agenti e da lì ottiene le sue informazioni“. Poi spiega:

Un’azienda dietro Fabrizio Romano contatta i club – anche danesi – proponendo loro di acquistare pubblicità. I club pagano, poi Fabrizio Romano fa pubblicità al club e al giocatore verso i suoi oltre 20 milioni di follower su X e 27 milioni di follower su Instagram. Non è giornalismo. È un business in cui sia i club che gli agenti alla fine devono pagare per la pubblicità. E penso che dobbiamo ricordarlo in questo caso: quello che dovrebbe sembrare giornalismo può in realtà essere guidato da interessi puramente commerciali“.

Chiaramente, secondo quanto riportano dalla Danimarca, non c’è nulla di illegale nella pratica che Romano userebbe (il condizionale è d’obbligo). Sarebbe una questione deontologica.

Il portale danese ha tenuto a precisare che “Tipsbladet non è a conoscenza del fatto che in questo caso specifico sia stato pagato qualcosa per menzionare Roony Bardghji. Tipsbladet ha preso contatti con Fabrizio Romano, che non vuole rilasciare interviste”.

La notizia ha creato clamore anche in Norvegia, dove la testata Idrettspolitikk ha pubblicato un articolo accusando Romano di queste pratiche giornalisticamente discutibili. Nell’articolo c’è la testimonianza diretta dell’ex responsabile del marketing del Valerenga, un noto club della prima divisione norvegese.

Scrive Moggi, riprendendo l’articolo della testata norvegese:

Il dirigente ha rivelato di aver ricevuto nel 2022 una proposta da Memmo, una società d’intrattenimento con sede a Londra che collabora con Fabrizio Romano, per diffondere informazioni sui giocatori del club e creare engagement attorno alla società. Idrettspolitikk aggiunge di aver visionato le mail, in cui si specifica che la tariffa era di 11.600 corone norvegesi (poco più di 1.000 euro) per un post. La testata norvegese ha pubblicato alcune immagini delle mail che confermano le proposte ricevute dal Valerenga, e sostiene che lo stesso sia stato fatto anche con altri club norvegesi e danesi. Né Romano né Memmo hanno deciso di commentare“.

AGGIORNAMENTO  2 MARZO ORE 22.02

Fabrizio Romano comunica al Napolista che la sua reazione è stata un’azione legale già comunicata.

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