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Carlotta Funari: «Camminare con papà era come camminare col Papa, si faceva la folla»

«Fino ai sette anni non l’ho quasi visto, a volte preferivo non dire che ero la figlia di Funari, raccontavo che papà era solo uno con lo stesso cognome. Mi è mancato moltissimo»

Carlotta Funari: «Camminare con papà era come camminare col Papa, si faceva la folla»
archivio Image / Spettacolo / Gianfranco Funari / foto Clemente Marmorino/Image

Il Corriere della Sera intervista oggi Carlotta Funari, 61 anni, l’unica figlia di Gianfranco Funari con cui ha avuto un rapporto difficile, fatto di assenze sopratutto all’inizio. Ma anche di bellissimi ricordi

«Una passeggiata sul lungotevere, io e lui, avevo un anno e già camminavo. Era espansivo ma introverso, a tratti distaccato. Non ancora famoso, faceva il rappresentante della Manetti & Roberts, i miei si erano separati già da cinque mesi, io ero la figlia nascosta di un matrimonio finito presto».

Tanta distanza, assenze

«Fino a 7 anni non l’ho più rivisto. Nella mia testa di bambina mi sentivo una figlia non voluta, ci ho sofferto. Col tempo ho capito che non era così. Ci siamo riavvicinati grazie ai nonni. E ha compreso anche lui di aver sacrificato tanto, troppo, per il lavoro, credo se ne sia pentito, anzi ne sono sicura».

Carlotta da bambina lo seguiva in tv

«A volte preferivo non dire che ero la figlia di Funari, raccontavo che papà era solo uno con lo stesso cognome. Mi è mancato moltissimo, ci ho lavorato tutta una vita per colmare quel vuoto».

Poi il rapporto è cambiato è Funari è stato padre per tanto tempo con la sua Carlotta.

«Mi ha insegnato ad essere libera. A dire quello che penso, senza paura dei giudizi. Lui non poteva farne a meno, anche se alla fine ci ha rimesso. Quando lo hanno allontanato dal video ha sofferto moltissimo, la tv era la sua vita, invece è stato messo ai margini. Era triste, stanco, si è sentito rifiutato. Per il lavoro ha rinunciato a tutto e ci sono cose che non tornano più»

La gente lo amava.

«Andare in giro con lui era come uscire a braccetto con il Papa. Si fermava con tutti, un incubo, la passeggiata non finiva mai. Ogni tanto mi lamentavo, però era divertente. Parlava con chiunque, si metteva a tu per tu, con il cuore»

 

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