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Quindi Lindstrom sa giocare a pallone. Ora fatelo giocare

Per mesi è stato considerato un oggetto misterioso, oggi è stato decisivo. Giuntoli lo voleva per il post Zielinski

Quindi Lindstrom sa giocare a pallone. Ora fatelo giocare
Ci Napoli 08/11/2023 - Champions League / Napoli-Union Berlino / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Jesper Liindstorm-Robin Gosens

Quindi Lindstrom sa giocare a pallone. Napoli-Verona porta con sé questa verità rivoluzionaria che il Napolista sta supportando al punto da aver creato il Cll, il Comitato di Liberazione di Lindstrom incredibilmente diventato oggetto misterioso prima per Garcia e poi per Mazzarri. Parliamo di un nazionale danese, di un calciatore (che non è un esterno, De Laurentiis si rassegni) che è stato fondamentale per l’Eintracht e che col Francoforte ha vinto l’Europa League. Giuntoli aveva pensato a lui per sostituire Zielinski destinato alla partenza già da un anno.

Lindstrom oggi è entrato male in campo. Ha commesso subito due falli, si è fatto ammonire. Poi, però, ha cambiato verso alla propria prestazione e alla partita. Prima nell’azione che lui ha iniziato con l’assist a Mazzocchi e ha concluso con un tiro al volo respinto da Montipò. E poi con l’assist delizioso per Ngonge sull’1-1. Proprio in questa azione ha mostrato la freddezza di chi a pallone sa giocare.

La nascita del Comitato di liberazione di Lindstrom

di Mario Piccirillo

Sguscia. Finta a destra, un mezzo doppio passo, una giravolta accennata. Poi Jesper Lindstrom scarta, come scosso da una frustata non si sa se d’orgoglio o d’istinto ancestrale. Un dribbling troppo evidente, grasso, poco efficiente per non essere – anche – qualcos’altro. Rivisto al rallenty, in effetti, basta tracciarne graficamente la traiettoria: c’è un messaggio, come in un codice Morse tutto suo. Lindstrom ha scritto sull’erba di Riad “HELP”.

E allora ci rivolgiamo a quei pochi animi sensibili che ancora ricordano il friccicore che li colse all’annuncio dell’acquisto, in estate, dell’under 23 più costoso della Serie A. Uno che aveva appeal in Europa, uno che De Zerbi voleva al Brighton. Uno che, per autocitarci di sponda su The Athletic, è – a questo punto “era”? – “un calciatore moderno, contemporaneo, che considera naturale ricoprire più ruoli. Un giocatore degli anni Duemila, che non conosce il calcio che fu. Nel 4-2-3-1 o nel 3-4-2-1 ha ricoperto tutti i ruoli dietro la punta”. Il Napoli è riuscito, con Garcia e poi con Mazzarri, a fargli ricoprire l’unico ruolo dietro tutti gli altri: il panchinaro. Nasce oggi il Comitato di Liberazione di Lindstrom: il CLL.

Il Napoli ha in effetti sequestrato il “prospetto” Lindstrom mesi fa. Ogni tanto gli allenatori lo mandano in campo per uno spezzone di partita, come faceva negli anni 80 l’anonima sarda. Quei minuti raggranellati qui e là rappresentano il corrispettivo d’un pezzo d’orecchio spedito ai familiari per posta: lo abbiamo noi, è ancora vivo. Si vendessero ancora i giornali, lo avrebbero fotografato con la Gazzetta dello Sport in mano a dimostrazione della data corrente. Quando è mancato Politano, ha giocato Zerbin. Senza Zielinski, al suo posto ecco Gaetano. Per dargli fiducia, cercando un centrale difensivo, hanno comprato Ngonge e Traoré. Il metodo Guantanamo, insomma. 

La guizzante “sottopunta” che ha vinto l’Europa League con l’Eintracht – di cui né Garcia né Mazzarri si sono mai scomodati a visionare un highlight su Youtube – è stato passato nell’abbattitore appena pescato, e riposto in freezer. Per conservarne intatte fragranza e proprietà tecniche. Il caldo dell’Arabia Saudita però ha avviato il processo di scongelamento. È entrato al 70′ di Napoli-Inter, e ad un certo punto ha cercato il gol con un pallonetto dalla distanza. Cogliamo il segnale.

Come primo atto, costitutivo, il CLL si impegna ad intavolare una trattativa mediatica con Mazzarri. Ne chiediamo il rilascio immediato, con diritto di riscatto. Il tecnico ha troppa esperienza per non approfittarne. S’è speso nelle ultime settimane nella riesumazione del giovane-vecchio Zerbin, suo personale feticcio. La società per tutta risposta ha provato a spedirlo al Frosinone, ora lo manda al Monza. Chiediamo a Mazzarri di intestarsi un atto di fede, di fare di Lindstrom il suo nuovo Zerbin. Di concedergli asilo politico.

Saranno le giornate che s’allungano, le ore di luce in più, l’anticiclone africano che profuma di primavera incombente. Il gol di Lindstrom è nell’aria. Liberiamolo.

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