Il quotidiano critica il gioco di Allegri senza mai chiamarlo in causa direttamente: “reparti slegati, centrocampo alla deriva e attacco sterile”

L’involuzione della Juventus è evidente. Lo scrive la Stampa che, senza mai attribuire direttamente responsabilità a Massimiliano Allegri, lamenta l’assenza di gioco e la sterilità in attacco. Nemmeno il cambio modulo a dato brio alla manovra della Juve.
Juve: gioco carente, contro il Verona appena quattro tiri nello specchio (compresi i gol)
“La Juventus pareggia in affanno e scivola a -9 dall’Inter che deve pure recuperare una partita, lo scudetto è un sogno in frantumi e il secondo posto in bilico già da stasera. […] Due punticini in quattro partite raccontano un’involuzione evidente anche in questa sfida con la terz’ultima: gioco carente ed errori sparsi, andamento lento, quattro tiri appena nello specchio compresi quelli decisivi di Vlahovic e Rabiot”.
Il gol dell’1-1, su rigore, “è solo una toppa incollata sul parziale, insufficiente per assolvere la Juve: reparti slegati, centrocampo alla deriva e attacco sterile, impacci imprevedibili dinanzi alla velocità e al vigore gialloblù“.
Sul finale di partita, Allegri abbandona il suo 3-5-2 e passa al 4-3-3. Cambio tattico apprezzato dalla Stampa, meno da Gazzetta che scrive:
“Allegri ha modificato la gabbia del sistema, è passato al 4-3-3, con McKennie terzino destro e con Yildiz, Vlahovic e Chiesa come tridente. Tentativi di cambiamento apprezzabili in quanto tali. Se qualcosa non funziona più, è giusto battere altre piste, ma chi recita il 3-5-2 come un mantra non può improvvisarsi praticante del 4-3-3, serviranno tempo e ulteriori sperimentazioni“.
La Juventus non vince da un mese: 2-2 a Verona (e sono quattro partite senza successi)
La squadra di Allegri è in crisi. Non vince da un mese, dal 21 gennaio quando passò a Lecce per 3-0. Da allora due pareggi contro Empoli e Verona e due sconfitte da Inter e Udinese. Ormai lo scudetto è lontano e la Juventus, come sempre detto Allegri, può dedicarsi solo alla lotta Champions. Senza dimenticare che tutte le notizie sui presunti fondi all’estero di John Elkann disegnano un futuro più opaco che mai per il club bianconero.
A Verona pareggio giusto. Col Verona che ha giocato bene ed è andato in vantaggio con un eurogol di Folorunsho in avvio. Poi è arrivato il pareggio di Vlahovic su rigore. Nella ripresa la squadra di Baroni è andata nuovamente avanti con Noslin cui è seguito il pari di Rabiot. Lo scudetto è irrimediabilmente perduto e l’Inter può cominciare a festeggiare. Domani la Juventus può essere superata dal Milan al secondo posto.