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Geolier: «Pregiudizi per la canzone in napoletano? Non siamo negli anni ’50»

A “La Stampa”: «Polemiche sulla serata cover? Non è importante, per me è stato già un grande onore e una bellezza vincerla con i miei fratelli Gigi D’Alessio, Luché e Gué Pequeno»

Geolier: «Pregiudizi per la canzone in napoletano? Non siamo negli anni ’50»
Sanremo (Im) 06/02/2024 - 74° Festival di Sanremo / foto Image nella foto: Geolier

Geolier, rapper napoletano arrivato secondo a Sanremo, ha rilasciato un’intervista a “La Stampa”. Geolier è stato al centro di alcune polemiche per i fischi ricevuti dopo aver vinto la serata cover.

Alcune persone si sono alzate e se ne sono andate quando ha vinto la serata delle cover. Perché?
«Nun fa nient’, non è importante per me è stato già un grande onore e una bellezza vincerla con i miei fratelli Gigi D’Alessio, Luché e Gué Pequeno. Io sono l’ultimo di cinque fratelli maschi, nato e cresciuto a Secondigliano. Sono e mi sento un ragazzo normalissimo visto che a
7-8 anni già lavoravo a cottimo a casa, montando viti e bulloni. Agg’ faticato veramente e so quali sono le cose importanti della vita».

Geolier, il secondo posto al questo festival di Sanremo è il risultato del voto di sala stampa, radio e televoto. Leggendo le percentuali la sala stampa ha ribaltato il televoto che la dava vincente con una larga percentuale. Lei però, oggi, è di una calma olimpica.
«È tutta esperienza che porterò a Napoli. Mi sono divertito assai e anche quei momenti là ti aiutano a crescere, sono i migliori perché ti fortificano e io sono un ragazzo del 2000, ho solo ventitré anni e devo fare tanta esperienza».

Geolier sui pregiudizi verso la lingua napoletana

Non pensa che ci sia stato un po’ di pregiudizio verso la lingua napoletana e il fatto che “I’ pe’ me, tu pe’ te” sia una canzone in napoletano l’abbia penalizzata?
«Ma se si stesse parlando degli anni ’50 forse sì, ma ora e l’ho detto in settimana in tutte le occasioni dove mi hanno fatto questa domanda, penso che sia passata questa cosa del pregiudizio, in generale. Sono un ragazzo del mio tempo, vivo l’oggi e non il passato e non posso raccontare quell’epoca».

Quindi non è deluso nemmeno un po’?
«Deluso? No, mi sento bene, ho fatto un bel Festival e mi è piaciuto tutto. Ho portato il napoletano qui, per questo ho già vinto all’inizio del Festival e ho realizzato il mio obiettivo principale, quello di riuscire a far breccia in una gara dove cantare in napoletano sembrava addirittura un ostacolo. Sul palco c’eravamo due ragazzi del 2000, io e Angelina e lei ha vinto. Questo è l’importante. Sono contento, e per me non poteva andare meglio. Mi godo il cammino in ogni istante della mia vita e anche questa esperienza è parte del cammino».

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