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Pagelle – Rrahmani la nemesi riequilibra il mercato virtuale di De Laurentiis

Demme è un’apparizione. Grottesca la descrizione post partita di Mazzarri che prova a imitare Mourinho

Pagelle – Rrahmani la nemesi riequilibra il mercato virtuale di De Laurentiis
Ci Napoli 13/01/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Salernitana / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: esultanza gol Amir Rrahmani

Le pagelle di Napoli-Salernitana 2-1 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

GOLLINI. Niente di nuovo sotto il sole, Ilaria, se non la vittoria afferrata al 96’. Obietterai: non è poco, anzi. Hai ragione. Per un impulso irrazionale, dettato da incubi recenti e antichi, faccio solo il conto alla rovescia per i punti che mancano alla quota salvezza di 40-42 e così registro che oggi abbiamo fatto un bel balzo in avanti. Detto questo, mi rifiuto di seminare dubbi circa la postura di Gollini sul gran gol di Candreva (basta con questi tormentoni alla Tafazzi) e faccio notare che il secondo pipelet azzurro ha evitato il due a uno dei granata, con quel tuffo salvifico che anticipa il lungagnone Simy. Questo è – 6,5

Candreva ha fatto un gran gol, Gollini una gran parata – 6,5

DI LORENZO. Il Napoli continua a non giocare e va sempre a imprigionarsi a destra, laddove l’Eurocapitano e Na-Politano tentano invano di imbastire qualcosa di decente. L’ardore stavolta non manca ma la concretezza è scarsa assai – 5,5

Il capitano continua ad essere a mezzo servizio. Certo, dipende dal fatto che ci ha abituati a standard sovrumani, da cui siamo ancora molto lontani – 5

RRAHMANI. Che nemesi celestiale per Amir, uno degli azzurri più penosi di questa stagione. Stavolta è lui a lucrare sugli errori difensivi: lo scontro amico e fantozziano tra il tamarrissimo Ochoa e l’anziano Fazio, indi il liscio del povero Ikwuemesi. Così il reietto Rrahmani scaraventa dentro una pelota al 96’ che ribalta l’inguardabilità della partita. Che destino, eh? – 6,5

Dopo averci intossicato almeno quatto partite, finalmente ci ha fatti tornare ad esultare. Non è affatto poco: da disastro umano ad eroe – 7

JUAN JESUS. Meglio delle ultime apparizioni, soprattutto di testa, ma è pur sempre la Salernitana, ultima in classifica – 6

Fatica un po’ con Simy, soprattutto all’inizio, poi migliora, come tutto il Napoli – 6

MARIO RUI. Strana e irritante la partita del leader del partito degli incazzati: vorrebbe pugnare e si lamenta con qualche compagno, ma combina poco – 5

Troppo nervoso, lui come Kvara – 5

CAJUSTE. Quando fa scorrere la pelota e diventa hombre vertical, non è male. Così pure quando offende: a inizio ripresa ha due palle gol. Però argina poco e sovente è rozzo e impreciso nelle rifiniture – 5,5

Quante sono le partite in cui Cajuste non si è fatto ammonire? Bisognerebbe contarle. Quanto al gol mancato resta un mistero perché non abbia passato palla a Simeone che era in posizione ottimale – 5

DEMME dal 76’. Quel suo infinito rotolare sull’erba, in pieno recupero dopo lo spintone di un granata, vale da solo la sufficienza. Allo stesso tempo mi chiedo: in un Napoli che deve lottare nella zona grigia della classifica, laddove la garra è meglio del possesso palla, il calabro-teutonico non può gattusianamente tornare utile? – 6

Entra Diego, mette ordine e confeziona un assist. Il pomeriggio dei miracoli – 7

LOBOTKA. Il povero Lobo oltre ad amministrare il pallone in un dominio vano e senza sbocchi, deve pure mettere toppe ai buchi lasciati da Gaetano e Cajuste, più propensi all’offesa – 6

Lento e a tratti anche un po’ banale – 5

GAETANO. Idem come lo svedese ricciuto – 5,5

Poca verve e molta imprecisione. Non sfrutta per niente l’occasione che gli regala Mazzarri – 5

RASPADORI dal 56’. Giacomino appare completamente amorfo. La crisi azzurra è profonda e generale, ma il suo fantasma inquieta – 5

A correre corre, ma quasi sempre va a sbattere contro i difensori della Salernitana. Che peccato di Dio, Fabrizio… – 5

POLITANO. L’unica cosa degna del suo talento è il rigore che segna. Solo quello. Il resto è da dimenticare – 6

Ochoa aveva intuito la direzione, se Politano non l’avesse alzata un tantino se la sarebbe fatta parare – 6

ZERBIN dal 65’. Meravigliosa e sorprendente la “malattia” che fa per servire il Che Kvara al 93’ – 6

Mette Kvara davanti alla porta e si guadagna la punizione: un ingresso niente male – 6,5

SIMEONE. Non ha palloni giocabili e Fazio le prende tutte o quasi, d’accordo. Ma il Cholito e Giacomino sono i due gemelli dell’incredibile metamorfosi kafkiana di questa squadra di campioni d’Italia diventati scarrafoni – 5

Combatte come può ma è molto impreciso. Il rigore è merito suo – 5,6

KVARATSKHELIA. Non una, ma almeno tre spanne sopra il resto dei compagni. Il secondo tempo del Che Kvara è grandioso e avrebbe potuto segnare almeno due volte negli ultimi venti minuti. Che peccato – 7

Il cambio modulo sembra confonderlo. Alla fine è quello che lotta con più entusiasmo, mancando incredibilmente il gol sul finale della partita. Il tuo voto è troppo generoso, per me – 6 

MAZZARRI. Grottesca la descrizione che fa della Salernitana dopo la partita, una sorta di potenza calcistica finita per caso all’ultimo posto. Ma ci sta, è lo stesso giochino che fa Mourinho per non parlare dei problemi di casa propria. In ogni caso è inascoltabile. E in panca suscita compassione. Per fortuna oggi gli è andata bene, però mi sembra il classico asino in mezzo ai suoni. Da un lato i giocatori spompati (adesso per la preparazione rifatta) e incazzati, dall’altro il Duce Aurelio con gli occhiali neri. Ma chi glielo fa fare? – 5

Condivido il tuo definirlo inascoltabile e non certo da oggi. E anche il fatto che suscita compassione. Aggiungo che definire il ritiro produttivo in termini di allenamento è grottesco e anche un po’ offensivo nei confronti di quelli che dovrebbero essere dei professionisti. Impossibile, per me, dare un voto sopra la sufficienza ad un allenatore che mi fa tanta tenerezza ma che non si può certo dire che guidi la squadra con un telecomando. Se il Napoli vince è perché ricorda, a sprazzi e in mezzo a terribili amnesie, come si fa, tutto qui – 5

DE LAURENTIIS. Per giorni e giorni, gli ingressi della città sono stati presidiati da volenterose vedette aureliane per avvistare Samardzic e Dragusin. Invece hanno fatto la fine del capitano Drogo del deserto dei tartari, capolavoro buzzatiano, che attende per una vita invano. Pare che ora sia stato dato l’ordine di avvistare Traorè ma ancora non ho capito quale di quelli, perché ce ne sono decine in giro con quel cognome lì. Pare pure che Aurelio abbia rotto con l’anima machiavellica e silente della società, il famigerato Chiavelli. Sarà – 3

ARBITRO MARINELLI. Inedite le scuse al pubblico per non aver concesso il vantaggio al 43’ per quel fallo sul Che Kvara. Il rigore è in linea con quello dato al derby romano in Coppa Italia – 7

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