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Lazio-Napoli 0-0 da cura del sonno ma il Napoli ha giocato la partita che doveva

Passare da Sinner al match dell’Olimpico è per persone dallo stomaco forte. Il Napoli porta a casa un punto ma è sempre nono, la Lazio ha fatto meno del Napoli

Lazio-Napoli 0-0 da cura del sonno ma il Napoli ha giocato la partita che doveva
As Roma 28/01/2024 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Walter Mazzarri-Maurizio Sarri

Lazio-Napoli 0-0 da cura del sonno ma il Napoli ha giocato la partita che doveva

Passare da Sinner-Medvedev a Lazio-Napoli è stata impresa per eroi dallo stomaco forte. Tra squalifiche, infortuni e Coppa d’Africa, Mazzarri aveva fuori mezza rosa. Eppure è stato il Napoli a fare la partita. Non arriviamo a dire ai punti che avrebbe meritato di vincere solo perché nessuna delle due squadre ha prodotto il minimo necessario per giustificare i tre punti. Di certo il Napoli ha fatto qualcosa in più dei padroni di casa. La Lazio di Sarri invece non è esistita, se non con un paio di comparsate. Mai una verticalizzazione, se non in fuorigioco. Una sola accelerazione. Nemmeno tracce di quell’inutile tic toc un tempo tratto distintivo del calcio di Sarri.

Il Napoli è stato più quadrato. Ha confermato la solidità ritrovata in Arabia Saudita con la Supercoppa e non è poco. Ha stravinto l’inutile trofeo del possesso palla e subito praticamente niente. Gollini inoperoso, come del resto Provedel che si è fatto notare perché si è accasciato dopo un’uscita.

Lazio-Napoli, Mazzarri con la difesa a cinque

È stata una partita che sarà utilizzata per la cura del sonno ma il Napoli l’ha giocata come doveva. Mazzarri ha schierato i suoi col 3-4-2-1, Ostigard titolare e non è affatto detto che De Laurentiis spenda poco meno di venti milioni per Perez dell’Udinese, difensore che non ci sembra molto più forte del norvegese che ha avuto anche il merito di salvare sull’unica vera palla gol dei padroni di casa. A centrocampo hanno giocato Lobotka (ancora una buona prestazione) e Demme (più che dignitosa la sua prestazione, dal 60esimo Gaetano), con Zielinski e Politano a supporto di Raspadori. Intelligente Mazzarri a sottrarre il polacco dalla naftalina e da un’autolesionistica punizione. Fin quando sarà del Napoli, meglio tenere Zielinski in campo anziché in panchina.

Al minuto 80, Mazzarri ha fatto esordire col Napoli Ngonge che è entrato al posto di Raspadori. E poi si è visto anche l’ostaggio Lindstrom entrato al posto di Politano. E ha esordito il belga Dendoncker.

Per Mazzarri 11 punti in 9 partite

La classifica resta interlocutoria. Il ruolino di marcia di Mazzarri resta deludente: 9 partite, 11 punti. Ha preso il Napoli al quarto posto, l’ha portato al nono, anche se ha una partita da recuperare (come la Lazio e la Fiorentina d’altronde). Resta comunque a quattro punti dal quarto posto attualmente occupato dall’Atalanta. Si attende il ritorno di Osimhen. E soprattutto sarà importante cominciare a sintonizzarsi sull’ottavo di Champions contro il Barcellona (andata 21 febbraio, ritorno in Catalogna il 12 marzo) che è sprofondato in una crisi più nera di quella degli azzurri. Il Napoli avrà la chance di raggiungere i quarti e di rimanere in corsa per il Mondiale per club che assegna più soldi della Champions. Dopodiché è bene che De Laurentiis abbia le idee chiare per il futuro. È dalla scelta dell’allenatore che si capirà se qualcosa sarà effettivamente cambiato in casa Napoli.

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