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Ceferin: «Sono stanco, non sono sicuro di ricandidarmi. Lo hanno scritto e sono diventato Kim Jong-un»

Al Guardian: «La decisione di candidarmi o meno spetta esclusivamente a me. C’è un clown di una federazione che chiama i media lamentandosi»

Ceferin: «Sono stanco, non sono sicuro di ricandidarmi. Lo hanno scritto e sono diventato Kim Jong-un»
UEFA president Aleksander Ceferin speaks during the press conference following the end of the 46th UEFA Congress and Executive Committee meeting at the Messe Wien Exhibition Congress Center in Vienna, Austria on May 11, 2022. (Photo by JOE KLAMAR / AFP)

Il Guardian ha incontrato il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, per un intervista esclusiva. Ceferin accoglie i giornalisti nel suo ufficio nella sede dell’Uefa. La vista da lì “una visione del paradiso, ma la realtà non è sempre stata così benevola con il presidente“.

Ceferin ha assunto la carica di presidente per cambiare la Uefa, non per cambiare come persona. O almeno spera e crede «di non essere cambiato molto come persona. I miei amici sono ancora miei amici e sono solo molto, molto stanco. Se qualcuno a 20 anni mi avesse chiesto: “Vuoi diventare presidente della Uefa?” Avrei detto: “Quanto devo pagare?” Adesso sono ben pagato per questo, ma c’è anche molto stress. Vieni costantemente esaminato, spesso per cose stupide, ma devi adattarti».

Su Boban, Ceferin assicura che le sue dimissioni non hanno creato «sconvolgimenti significativi». «Discuteremo ulteriormente la questione quando arriverà il momento opportuno, probabilmente dopo il nostro congresso».

Boban non era d’accordo con la proposta di modifica dello statuto dell’Uefa. Ceferin però spiega meglio il quadro:

«Nel 2017 abbiamo fatto un congresso e io ho proposto dei limiti di mandato, che sono entrati negli statuti. Ma il testo era così poco chiaro che di fatto non avevamo limiti di mandato, perché dopo ogni modifica dello statuto i mandati precedentemente scontati non contavano. Non lo sapevo in quel momento. Così nel 2018 la nostra amministrazione ha modificato la formulazione per collegarla ogni volta agli statuti esistenti. Ma ciò è stato fatto senza l’approvazione del Congresso, che è obbligatoria, e senza l’approvazione di qualsiasi altro organo della Uefa, il che rende invalido il provvedimento. Lo stiamo facendo per chiarire questa disposizione e se non lo facessimo non ci sarebbero limiti e potrei candidarmi per sempre».

Poi l’accusa a un spia interna alla Uefa che “spiffera” notizie false:

«C’è questo clown di una delle federazioni che chiama quotidianamente le altre federazioni e i media lamentandosi: “Questa è una cospirazione”, senza dire nulla a me o alla dirigenza della Uefa. Siamo stati informati da altre federazioni del suo comportamento. Tutti stanno ridendo di lui e delle sue azioni».

Ceferin vuole candidarsi di nuovo alla presidenza dell’Uefa?

Questa è la vera domanda che tutti si fanno. «Informerò i media quando sarà il momento. Ad essere sincero, sono così stanco dopo tutto quello che abbiamo passato negli ultimi anni che non ne sono sicuro. Ma se non viene cambiato il regolamento, non abbiamo limiti di durata. Questo è molto semplice».

Di fatto, Boban non è comunque d’accordo:

«Non merita il mio commento. Le persone che conoscono sia lui che me arriveranno naturalmente alle proprie conclusioni. È un grave errore affermare che la Uefa sia frammentata in modo irreparabile. Il Congresso e non un individuo, è un organo collettivo che ha l’autorità di determinare l’adeguatezza di eventuali modifiche. Ma si è scritto che mi voglio ricandidare e sono diventato Kim Jong-un dalla Corea del Nord. Non è così e la decisione di candidarmi o meno spetta esclusivamente a me».

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